Il Salotto dell’Arte di Silvana Belvisi organizza la mostra d’Arte dal titolo “MoMenti ” che che resterà aperta fino al 12 aprile nel nuovo spazio espositivo di Piazza Dettori, 3- Cagliari (Marina).  Gli artisti potranno presentare delle opere che rappresentano momenti di vita quotidiana e che hanno come comune denominatore l’osservazione, il relax nella quotidianità.

Chiara Ciri della mostra ha detto: “Inutile negarlo. Questa mostra è un infinito Momento scolpito o fissato sulla tela. Chi meglio dell’Artista, sa osservare e tradurre il silenzio in Arte e scoprire con la mente, qual è il momento adatto, quello più giusto per creare e crearsi da capo. Momenti. Piccoli. Lenti. Che diventano colori diluiti. Ogni gesto quotidiano diventa un pretesto da assorbire e poi proiettare sull’Arte. Un insieme interminabile di istanti e attimi non troppo distanti, piano piano passeggiano attraverso i sensi. Attraverso gli occhi. Occhi di anime. Che raccontano a colpi di colori e pennelli l’essenza infinita dell’opera d’Arte”.

Il cambiamento climatico non è solo una previsione futura, ma un fenomeno che trova riscontri evidenti anche nella storia geologica della Sardegna. A raccontarlo è il geologo Luigi Sanciu, che da anni studia le trasformazioni dell’isola.

“Circa 125 mila anni fa, durante un periodo interglaciale molto caldo, il livello del mare si alzò di 5-6 metri rispetto all’attuale”, spiega Sanciu. “Ma lungo alcune aree della costa orientale, come Cala Luna, il livello fossile del mare è visibile anche a +10 metri. Un’anomalia che molto probabilmente è dovuta a un successivo sollevamento tettonico del territorio”.

Le testimonianze sono scolpite nelle rocce calcaree: linee di erosione marina, terrazze e antiche cavità scavate dalle onde, tutte ben sopra il livello attuale del mare. “Si tratta di prove inconfutabili di un riscaldamento globale passato, che provocò la fusione di grandi masse glaciali”, sottolinea il geologo. “E non parliamo di milioni di anni fa, ma di un’epoca geologica recente, un battito di ciglia se rapportato all’età della Terra”.

Un monito, più che una curiosità. “Queste evidenze ci ricordano che l’innalzamento dei mari non è uno scenario ipotetico, ma un fatto già accaduto nella storia del pianeta. Se non interveniamo oggi, potremmo rivivere quegli eventi in tempi molto più rapidi e con conseguenze drammatiche per le nostre coste e comunità”, avverte Sanciu.