Un appello che parte dai social quello atto a salvaguardare il noto palazzo Quigini-Puliga di Tortolì. Nei giorni passati, infatti, sul gruppo facebook “I love Tortolì” gestito da Giuseppe Puncioni, sono apparse delle foto che mostrano chiaramente lo stato di abbandono nel quale versa la storica struttura di Via Vittorio Emanuele, di competenza vescovile. Numerosi gli appelli al Vescovo e all’amministrazione da parte dei cittadini tortoliesi, preoccupati per le condizioni, in particolare, del comignolo del palazzo del XVII secolo, che sta per crollare sul tetto dell’ Episcopio stesso. “Tutto questo arrecherebbe gravissimi danni alla struttura stessa, danneggiando irrimediabilmente, ciò che oramai è già compromesso. Pertanto, chiedo a chi di competenza di far qualcosa al più presto, altrimenti piangeremo l’ennesimo monumento abbandonato!” spiega Giuseppe Puncioni dalla seguitissima pagina facebook di cui è amministratore.

“La nostra amministrazione è al corrente della situazione” –  commenta l’assessore comunale alla cultura Isabella Ladu – “tempo fa abbiamo portato la questione all’attenzione del Vescovo, durante un incontro, e abbiamo appurato che anche da parte sua esistono preoccupazione e dispiacere per le condizioni dell’episcopio tortoliese. Il Vescovo, in quella sede, ha garantito che, una volta sistemate alcune questioni burocratiche, avrebbe provveduto a far partire i lavori di restauro di tutto l’edificio, lavori che gli stanno molto a cuore. Speriamo che tali interventi non tardino ad essere messi in atto, poichè il palazzo è di grande pregio e valore storico, un edificio al quale tutti i tortoliesi sono giustamente molto affezionati”.

 Il 14 dicembre il Centro Servizi Turistici di Bari Sardo diventerà il punto di incontro per studiosi, appassionati e comunità locali grazie al convegno “A bestiri de seda”, un approfondimento dedicato all’abbigliamento tradizionale ogliastrino del Novecento. Un evento pensato per riflettere sul valore culturale del vestiario antico e sulle sue connessioni con identità, memoria e territorio.

La serata offrirà uno sguardo comparato tra l’Ogliastra e due realtà simbolo della tradizione sarda, Busachi e Cabras, permettendo di analizzare affinità e peculiarità che hanno segnato l’evoluzione della moda popolare nel secolo scorso. Un confronto utile a leggere il costume tradizionale non come una reliquia del passato, ma come testimonianza viva di una comunità che cambia.

Momento centrale dell’evento sarà la presentazione del cortometraggio “Fardetas caladas e sciallus: Ogliastra 1950”, un lavoro realizzato con la partecipazione di diversi centri dell’Ogliastra, che restituisce immagini e atmosfere di un’epoca in cui l’abito era espressione di ruoli sociali, creatività e appartenenza.

A moderare l’incontro sarà Ambra Pintore, mentre tra gli interventi sono previsti quelli del sindaco Ivan Mameli, di Gabriele Lai, Marcello Ferreli, Matteo Poddi e Giuseppe Mereu, ognuno con il proprio contributo di ricerca, testimonianza o prospettiva.

L’appuntamento rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire il patrimonio tessile ogliastrino e per avviare una riflessione condivisa sulla sua tutela e valorizzazione, attraverso il dialogo tra istituzioni, studiosi e comunità locali.

Tutti i dettagli nella locandina:

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