Il cane  di razza Beagle è stata ritrovato abbandonato domenica sul ciglio della strada.  Nell’articolo il racconto testimonianza della giovane ragazza che l’ha soccorso. 

E’ stata abbandonata sul ciglio della strada, la sua unica colpa era di essere gravida. Un cane di razza beagle è stato ritrovato la scorsa domenica nei pressi del passaggio a  livello in viale Arbatax. Rischiava di essere investita, era infreddolita e dolorante.
“Ho trovato questo povero cane, – racconta Federica C., la ragazza che ha trovato e soccorso il beagle – e mi sono accorta che stava male ed era incinta, l’ho messo quindi in macchina perché c’era davvero molto freddo ed era praticamente paralizzato. Non so da quanto tempo fosse là, presumo da qualche giorno. Ho provato a contattare gli enti predisposti in questi casi, mi sono recata al canile ma era chiuso, ho chiamato il numero d’emergenza che ho trovato sul cancello ma mi hanno detto che avrei dovuto contattare i vigili, così  ho fatto, questi  a loro volta hanno contattato il veterinario responsabile dell’Asl. Nulla, – continua la giovane – nessuno mi ha dato ascolto, anzi mi è stato consigliato di tenere  il cane fino al lunedì o di riportarlo dove l’avevo trovato!  Finalmente sono riuscita a contattare la veterinaria, la dott.ssa Edvige Murino che non si trovata a Tortolì ma mi ha aiutata dandomi il numero del comandante della guardia zoofila Gianni Pinna, anche lui era fuori ma mi ha promesso che sarebbe intervenuto al più presto. E così è stato, è arrivato insieme alla veterinaria e hanno visitato il cane. Dopo la loro chiamata sono arrivati i vigili che hanno poi contatto l’accalappiacani che però si trova a Lanusei. Erano già passate diverse ore e io dovevo andare a lavorare , non potevo tenere il cane con me, fortunatamente si è offerto di ospitarlo il proprietario dell’allevamento pastori tedeschi a Baccasara, fino a quando finalmente ieri pomeriggio è stato portato al canile. E’ stata un’odissea, mi chiedo ma è possibile che accada questo? Un cane rischia di morire perchè è domenica?”
A testimoniare il racconto della giovane, il comandante della guardia zoofila Gianni Pinna, “il cane era davvero in difficoltà e necessitava di cure, noi insieme al mio brigadiere e alla veterinaria la Dott.ssa Murino, abbiamo fatto il possibile. In questi casi la legge prevede il ricovero al canile per i cani sprovvisti di microchip, se l’avesse avuto avremmo sicuramente rintracciato il proprietario. Purtroppo gli interventi a cui dobbiamo rispondere sono tanti; nell’ultima settimana sono stati tre. Noi cerchiamo di fare il nostro lavoro, ma serve la collaborazione di tutti “
Fra qualche giorno la cagnolina partorirà dei cuccioli di beagle, chiunque fosse interessato ad adottarla la trova al canile rifugio di Tortolì.

Nel cuore dell’Ogliastra c’è una bambina che non gioca solo con le bambole, ma che ha imparato a leggere il linguaggio segreto delle code che scodinzolano e delle fusa. Si chiama Yvette, è nata nel 2021 e, nonostante la sua tenerissima età, è già diventata un simbolo di speranza: è lei la volontaria più piccola del territorio.

Yvette non è diventata un’attivista per caso: è quella che si definisce una “figlia d’arte”. Cresciuta tra le braccia di Gianluca Mancuso e Yuana Sodde, pilastri del volontariato locale che hanno dedicato la loro esistenza al salvataggio di cani e gatti maltrattati, abbandonati o malati, la piccola ha assorbito l’amore per il prossimo come fosse ossigeno.

Yvette con la mamma Yuana

Ma attenzione: non si tratta di un’eredità imposta. “L’abbiamo sempre lasciata libera di decidere,” racconta con orgoglio papà Gianluca. “Non l’abbiamo mai forzata a seguire il nostro impegno. Ma quando una passione è innata, c’è poco da fare. Yvette è nata con questo fuoco dentro.”

Per Yvette, la sofferenza animale non è un tabù, ma una chiamata all’azione. La si vede spesso accompagnare mamma e papà durante i delicati momenti delle adozioni, o china sui tappetini dei cani più anziani e malati che la famiglia accoglie in casa per le cure.

La sua non è solo presenza, è partecipazione attiva. Gianluca scherza su un dettaglio che la dice lunga sul carattere della piccola: “Se non la chiamiamo quando è il momento di dare la pappa a tutta la ciurma, dovreste vedere come si arrabbia!”. Yvette conosce i ritmi, le esigenze e i farmaci; sa chi ha bisogno di una carezza in più e chi, invece, preferisce il silenzio. “È un’empatia che ha nel sangue,” prosegue il papà. “Comunica con i quattro zampe come se fossero suoi fratelli, come se lei stessa fosse parte integrante del branco.”

Yvette con papà Gianluca e Pollicino, alla cui storia è stato dedicato un libro i cui ricavi vanno in beneficenza

La storia di Pollicino, il cucciolo che vegliava la mamma morta nelle campagne sarde, diventa un libro illustrato

Mentre la società spesso fatica a insegnare il rispetto per il diverso e per il più debole, Yvette sembra aver già completato il suo percorso di studi in umanità. Per lei, la missione è naturale come respirare.

Gianluca e Yuana guardano al futuro con serenità: “Sarà lei a decidere cosa fare da grande. Noi sappiamo solo che dagli animali abbiamo tutto da imparare ogni giorno: fedeltà, libertà e, soprattutto, quell’empatia pura che Yvette ha già fatto sua”.

In un mondo che corre, la storia della piccola volontaria dell’Ogliastra ci ricorda che la gentilezza non ha età e che, a volte, i maestri più grandi sono proprio i più piccoli.