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Sulla costa sud-occidentale della Sardegna, il Faro Mangiabarche domina il mare con la sua presenza enigmatica, attirando l’attenzione di chiunque passi da quelle acque. Il suo nome singolare non è solo un curioso soprannome: porta con sé una leggenda che ha attraversato secoli.
Si racconta che, un tempo, le navi si avvicinassero troppo alla costa meridionale dell’isola, ignare dei pericoli nascosti tra scogli e correnti impetuose. Durante una violenta tempesta, una nave mercantile lottava tra onde altissime e venti furiosi. Nel tentativo disperato di raggiungere la terraferma, l’equipaggio fu catturato da una luce intensa e ipnotica proveniente dal faro appena costruito.
Quella luce, così potente da sembrare l’entrata in città, ingannò i marinai, spingendo la nave contro gli scogli su cui oggi sorge il faro. La nave si frantumò, dando così origine al nome che ancora oggi fa tremare l’immaginazione: “Mangiabarche”.
Ma al di là del mito, il vero significato del nome probabilmente è più semplice: il faro segnala un tratto di mare pericoloso, avvertendo chi naviga tra scogli e scogliere. Costruito nel 1866, il Faro Mangiabarche è da allora un prezioso guardiano del Mediterraneo, proteggendo chi sfida le onde e guidandolo verso rotte sicure.
Oggi il faro non è solo un punto di riferimento per i marinai: è una meta imperdibile per i visitatori, che restano affascinati dalla vista spettacolare sul mare e dal mistero intramontabile del suo nome. Un luogo dove storia, leggenda e paesaggio si intrecciano in un racconto che sembra non finire mai.

Faro Mangiabarche PH Marco Deriu
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