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A pochi chilometri da Ghilarza, in un piccolo villaggio avvolto dal silenzio e dalla vegetazione selvaggia, si racconta l’esistenza di una casa che nessuno osa più abitare. Un tempo, essa apparteneva a Zuanna Surda, nota anche come Giovanna la Sorda, una donna incapace di udire ciò che avveniva tra le mura della sua dimora. Ignara dei rumori inquietanti che echeggiavano di notte, viveva tranquilla, mentre intorno a lei si manifestava un fenomeno che avrebbe terrorizzato l’intero paese.
Gli abitanti del villaggio giurano di aver udito passi cadenzati, marce militari che si propagavano dal pavimento e dai corridoi come se un’intera compagnia di soldati percorresse la casa. Per questo motivo, l’abitazione prese il soprannome di “Casa dei Soldati Fantasma”.
La leggenda narra che una sera la figlia di Giovanna ebbe la straordinaria esperienza di vedere quei soldati in carne… o meglio, in spirito. La giovane descrisse con incredibile precisione elmetti, uniformi e stivali, e i vicini confermarono la sua versione: erano soldati tedeschi, rimasti intrappolati nel tempo.
Gli anziani del villaggio ricordavano bene gli eventi della Seconda guerra mondiale: il villaggio aveva ospitato un piccolo campo tedesco, e molti credettero che la casa fosse stata colpita da una sorta di sortilegio, un’eco maledetta che aveva intrappolato i soldati in una marcia senza fine.
Nemmeno il parroco del paese, con preghiere e benedizioni, riuscì a interrompere la loro apparizione. I soldati fantasma continuarono a marciare indisturbati, mentre Giovanna, ignara, continuava la sua vita quotidiana. Quando finalmente lasciò la casa, nessuno volle più abitarvi, e la dimora rimase vuota, silenziosa, ma non del tutto quieta.
Ancora oggi, chi passa nei dintorni giura di percepire vibrazioni nel terreno, come il battito ritmico di stivali invisibili… e di sentire l’eco di una marcia che non si ferma mai.