Su film de Giovanni Coda in sa finale de s’Underground Film Festival de Melbourne
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C’è un’arte che non chiede permesso, ma si mette al servizio del paesaggio. Ed è proprio tra i profili aspri e selvaggi di Cardedu, nel cuore dell’Ogliastra, che Crisa, uno degli artisti e muralisti sardi più apprezzati, ha scelto di suggellare il suo 2025. Un intervento che va oltre l’estetica, diventando un ponte tra memoria e futuro.

L’opera non è solo un omaggio visivo alla Sardegna, ma il tassello finale di un lungo percorso di rigenerazione. Il progetto nasce infatti dalla collaborazione tra la Fondazione Domus de Luna e l’associazione Ogliastra in Forma, due realtà da sempre in prima linea per la tutela delle fragilità. Grazie a questa sinergia, un’area caratterizzata da un passato complesso e spesso dimenticato viene oggi restituita alla cittadinanza, trasformandosi in uno spazio pubblico di condivisione.

Per Crisa, il lavoro in Ogliastra non è stato un impegno come gli altri. La forza del paesaggio circostante e la carica emotiva del progetto hanno influenzato profondamente la genesi dell’opera. “È un progetto a cui tengo profondamente per la storia che questo luogo porta con sé,” ha dichiarato l’artista a lavoro concluso. “Si tratta di uno spazio restituito alla comunità, rinato grazie a un lavoro corale. Vedere questo luogo riprendere vita attraverso l’arte è il modo migliore per chiudere l’anno”.

L’opera di Crisa diventa così un simbolo: la prova che anche nei paesaggi più impervi, attraverso l’unione di intenti tra associazioni e talenti locali, la bellezza può farsi spazio e restare.