Una bicicletta, trentamila chilometri e cinque continenti. Ecco i numeri di Stefano Cucca, 35enne di Sorso, che un anno fa era partito per fare il giro del mondo in sella.

Stamattina, dopo mille avventure in nome della sostenibilità, è sbarcato a Cagliari, attesissimo da amici, parenti e stampa. Oggi porta nell’Isola la sua esperienza e sogna di lavorare con le start up, per creare realtà sostenibili e proteggere la natura isolana, minacciata dal cemento. Ad attenderlo anche il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, che lo ha accolto al palazzo di viale Trento per una chiacchierata.

A Osini, tra boschi e corsi d’acqua poco battuti, si nascondono due piscine naturali capaci di far innamorare al primo sguardo: “Sa Piscina de’ Efigeddu” e “Su Caddargiu”. Luoghi così segreti da sembrare sospesi tra realtà e fantasia, dove il tempo sembra rallentare e il silenzio della natura avvolge ogni pensiero.

Su Caddargiu è un vero capolavoro della natura: circolare, profonda circa 4 metri e dall’acqua color smeraldo, è alimentata da un ruscello che le conferisce un continuo movimento. L’eccesso d’acqua di questa piscina, però, non rimane imprigionato qui: scivola giù formando Sa Piscina de’ Efigeddu, una gemma azzurra che sembra uscita da una cartolina, soprattutto nelle ore del mattino. I raggi del sole, filtrando tra le fronde degli alberi, trasformano l’acqua in un caleidoscopio di sfumature azzurre, rendendo ogni riflesso un piccolo miracolo visivo.

Raggiungere queste piscine non è impresa da poco: occorre attraversare un tratto di fiume con l’acqua che arriva all’altezza delle ginocchia, un piccolo “rito di passaggio” che rende l’immersione ancora più speciale. E come per tutti i tesori nascosti della Sardegna, la loro posizione esatta resta segreta, custodita per proteggerne l’incanto. Per chi desidera scoprirle in sicurezza, l’organizzazione “Alla Scoperta dei Tacchi” offre la guida giusta per vivere quest’esperienza unica senza rovinarne la magia.