Omicidio Usai. Era presente una terza persona
Aldo Doa, muratore 56enne di Arzana, accusato dell’omicidio di Silverio Usai, il giovane freddato il 12 aprile a Tortolì con un colpo d’arma da fuoco, ieri si è presentato dinnanzi al Gip Nicola Clivio, difeso dall’avvocato Marcello Caddori. Fino
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il luogo del delitto
Aldo Doa, muratore 56enne di Arzana, accusato dell’omicidio di Silverio Usai, il giovane freddato il 12 aprile a Tortolì con un colpo d’arma da fuoco, ieri si è presentato dinnanzi al Gip Nicola Clivio, difeso dall’avvocato Marcello Caddori. Fino a ieri ha trascorso le proprie giornate in carcere.
Le rivelazioni sono state sconcertanti. Doa e il suo avvocato hanno parlato di legittima difesa. La pistola, secondo la ricostruzione dell’accusato, l’aveva portata Usai e il colpo è stato sparato per errore durante la lite tra i due. Nella zona industriale di Tortolì, nel terreno di Doa dove il giovane Silverio pascolava il proprio cavallo incurante della rabbia del proprietario, ci sarebbe stata però una terza persona quella tragica sera. Un amico di Doa che quando ha visto la situazione precipitare è scappato via per poi presentarsi in caserma con un avvocato a raccontare tutto. Le indagini continuano tenendo conto di questi importanti sviluppi.
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Macomer, viola due volte il divieto di avvicinamento alla madre: arrestato 39enne

La storia di un uomo di 39 anni, già noto alle forze dell'ordine per il suo atteggiamento provocatorio, ha preso una piega decisamente rocambolesca. L'uomo è stato arrestato due volte in 48 ore.
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Macomer, viola due volte il divieto di avvicinamento alla madre: arrestato 39enne.
La storia di un uomo di 39 anni, già noto alle forze dell’ordine per il suo atteggiamento provocatorio, ha preso una piega decisamente rocambolesca. L’uomo è stato arrestato due volte in 48 ore.
Arrestato dai carabinieri della Compagnia di Macomer, il protagonista di questa vicenda è finito nei guai a causa della sua ostinazione nel violare un divieto di avvicinamento emesso dal Tribunale di Oristano. Nonostante le chiare indicazioni della legge, il 39enne ha pensato bene di farsi una passeggiata e bussare alla porta della madre. A quel punto, i familiari disperati si sono rivolti ai carabinieri, che prontamente sono intervenuti.
I militari, provenienti dalle Stazioni di Birori e Borore, hanno così fatto il loro dovere, arrestando l’uomo e portandolo davanti al Giudice. La previsione di misure più severe sembrava scontata: il magistrato ha infatti imposto anche un divieto di dimora nel comune di Macomer. Ma la determinazione del 39enne non sembra conoscere limiti, e nemmeno un giorno dopo ha deciso di ripetere l’ardua impresa, presentandosi nuovamente sotto casa della madre. Ai carabinieri di Silanus e dell’Aliquota Radiomobile di Macomer non è servito molto per rintracciarlo di nuovo. Il risultato? Un altro arresto e il trasferimento presso il carcere di Massama, dove ora dovrà riflettere sulla sua condotta. La sua situazione legale, per il momento, rimane in fase di indagini preliminari, ma il suo futuro giuridico è tutto da scrivere mentre continua a macinare guai come se fosse un professionista del crimine.
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