Comunali. Gli arbataxini si uniscono in un movimento per il bene della frazione
Arbatax quest’anno, in vista delle elezioni comunali del 25 maggio, ha deciso di dire la sua unendo i propri cittadini sotto l’egida del movimento #Arbatax 14, un’associazione politica che si presenta libera e apartitica, volta solo a tutelare gli interessi
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il movimento Arbatax14
Arbatax quest’anno, in vista delle elezioni comunali del 25 maggio, ha deciso di dire la sua unendo i propri cittadini sotto l’egida del movimento #Arbatax 14, un’associazione politica che si presenta libera e apartitica, volta solo a tutelare gli interessi della frazione, troppo spesso trascurati. Il gruppo, che si riunisce ogni settimana e che risulta essere di volta in volta più numeroso, è nato proprio con l’intenzione di rappresentare in modo diretto i cittadini arbataxini al prossimo consiglio comunale.
Gli obiettivi cardine di #Arbatax 14 sono legati alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente, al miglioramento del patrimonio architettonico e dell’arredo urbano e alla promozione culturale e turistica della frazione. Nel programma, consultabile anche sui social, risulta chiara la necessità, da parte degli abitanti di Arbatax, di rendere finalmente il proprio borgo un centro marinaro pulito, vivibile e salubre. Una costa turistica con un’elevata qualità di vita per i residenti e i villeggiatori. Tutto questo, secondo i membri del movimento, sarà possibile solo tenendo sotto controllo le attività del depuratore e dello stabilimento Saipem e impegnandosi al massimo per tutelare e rendere godibili i luoghi-simbolo della frazione costiera.
La prossima riunione, aperta a tutti i cittadini arbataxini e tortoliesi interessati, è prevista per venerdì 4 aprile alle 18.30 presso il salone dell’associazione culturale Stella Maris ad Arbatax. Un incontro aperto, al quale ogni cittadino avrà la possibilità di contribuire con idee, proposte e opinioni.

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Il Ginepro nano, piccolo gigante delle montagne sarde: vive dove pochi osano, scopriamo dove

Vive dove pochi osano, oltre il limite degli alberi. Sembra umile, rannicchiato al suolo come per difendersi dal vento, ma il Ginepro nano è un autentico sopravvissuto. Scopriamo insieme dove poterlo trovare.
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Sembra umile, rannicchiato al suolo come per difendersi dal vento, ma il Ginepro nano è un autentico sopravvissuto. La sua corteccia bruno-rossastra racconta storie di inverni gelidi e di sole impietoso, mentre i rami, contorti e intricati, sembrano il frutto di una lenta danza con gli elementi.

Foto Forestas
I giovani germogli, glabri e angolosi, portano foglie aghiformi lunghe appena un centimetro, rigide e pungenti, con una sottile banda glauca sulla pagina superiore. Quelle più vicine alla punta dei rami si piegano verso il legno, come se volessero proteggerlo.

Foto Forestas
Pianta dioica, nasconde i suoi fiori all’ascella delle foglie. I frutti, i caratteristici galbuli sferici dal colore bluastro, maturano lentamente: ci vogliono oltre dodici mesi, da aprile-maggio, quando fiorisce, fino al settembre-ottobre dell’anno successivo. All’interno custodiscono due o tre semi, promesse di nuove piante pronte ad affrontare le stesse sfide.
Il Ginepro nano ha radici antiche. Diffuso sulle montagne europee e persino a basse quote dell’emisfero settentrionale, in Sardegna trova il suo regno nel Supramonte di Orgosolo e sul massiccio del Gennargentu. Vive dove pochi osano: nella fascia sopramontana, oltre il limite degli alberi. Ama la luce piena, resiste al vento e al gelo, e non fa distinzioni sul terreno che lo ospita.
È una lezione di resilienza vegetale, un simbolo silenzioso delle nostre montagne, che insegna come anche le forme più piccole possano essere straordinariamente forti.

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