Comunali. Gli arbataxini si uniscono in un movimento per il bene della frazione
Arbatax quest’anno, in vista delle elezioni comunali del 25 maggio, ha deciso di dire la sua unendo i propri cittadini sotto l’egida del movimento #Arbatax 14, un’associazione politica che si presenta libera e apartitica, volta solo a tutelare gli interessi

il movimento Arbatax14
Arbatax quest’anno, in vista delle elezioni comunali del 25 maggio, ha deciso di dire la sua unendo i propri cittadini sotto l’egida del movimento #Arbatax 14, un’associazione politica che si presenta libera e apartitica, volta solo a tutelare gli interessi della frazione, troppo spesso trascurati. Il gruppo, che si riunisce ogni settimana e che risulta essere di volta in volta più numeroso, è nato proprio con l’intenzione di rappresentare in modo diretto i cittadini arbataxini al prossimo consiglio comunale.
Gli obiettivi cardine di #Arbatax 14 sono legati alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente, al miglioramento del patrimonio architettonico e dell’arredo urbano e alla promozione culturale e turistica della frazione. Nel programma, consultabile anche sui social, risulta chiara la necessità, da parte degli abitanti di Arbatax, di rendere finalmente il proprio borgo un centro marinaro pulito, vivibile e salubre. Una costa turistica con un’elevata qualità di vita per i residenti e i villeggiatori. Tutto questo, secondo i membri del movimento, sarà possibile solo tenendo sotto controllo le attività del depuratore e dello stabilimento Saipem e impegnandosi al massimo per tutelare e rendere godibili i luoghi-simbolo della frazione costiera.
La prossima riunione, aperta a tutti i cittadini arbataxini e tortoliesi interessati, è prevista per venerdì 4 aprile alle 18.30 presso il salone dell’associazione culturale Stella Maris ad Arbatax. Un incontro aperto, al quale ogni cittadino avrà la possibilità di contribuire con idee, proposte e opinioni.

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È morto Monsignor Antioco Piseddu, vescovo emerito di Lanusei: una vita al servizio della Chiesa sarda

Nel 1981 fu eletto vescovo della diocesi di Lanusei. Guidò la Chiesa ogliastrina per oltre trent’anni, promuovendo iniziative pastorali e culturali di grande impatto, come la fondazione del Museo diocesano, aperto al pubblico nel 1992.
È scomparso oggi a Cagliari, all’età di 88 anni, Monsignor Antioco Piseddu, vescovo emerito di Lanusei. Figura centrale nella vita spirituale e culturale dell’Ogliastra e dell’intera Chiesa sarda, ha servito con umiltà, intelligenza e profondo amore per il Vangelo. Ordinato presbitero nel 1960 dall’arcivescovo Paolo Botto, iniziò il suo ministero come viceparroco a Monserrato e insegnante di religione al liceo Siotto Pintor di Cagliari. In seguito ricoprì incarichi di rilievo, come quello di segretario del cardinale Sebastiano Baggio e parroco presidente della Collegiata di Sant’Anna, nel quartiere Stampace.
Il 29 settembre 1981 fu eletto vescovo della diocesi di Lanusei, ricevendo l’ordinazione episcopale l’8 novembre dello stesso anno. Guidò la Chiesa ogliastrina per oltre trent’anni, promuovendo iniziative pastorali e culturali di grande impatto, come la fondazione del Museo diocesano, aperto al pubblico il 1º maggio 1992.
Studioso delle radici cristiane della Sardegna, dedicò particolare attenzione alla figura di San Giorgio di Suelli, primo vescovo dell’antica diocesi, contribuendo con ricerche e pubblicazioni di valore. Per il suo impegno culturale e spirituale, nel 2016 ricevette la cittadinanza onoraria del Comune di Suelli. Anche dopo il suo ritiro dal governo pastorale, Mons. Piseddu continuò a essere una presenza significativa nella vita ecclesiale, celebrando la liturgia secondo il rito tridentino e offrendo il proprio contributo spirituale con costante dedizione.
La Chiesa sarda e la comunità ogliastrina ne piangono la scomparsa, ricordandolo come un testimone autentico del Vangelo, capace di coniugare ministero pastorale, ricerca culturale e dedizione al prossimo. Il suo ricordo resterà vivo nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e camminare al suo fianco.

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