Nuovo allarme nella pineta di Bari Sardo, in località Baccu e Strumpu. Dopo la discarica trovata solo qualche giorno fa, stavolta a pagare il conto per la stupidità umana sono gli alberi.

Decine di pini marittimi sono stati rozzamente abbattuti da ignoti, probabilmente per fare legna in maniera abusiva. La denuncia arriva dal web, dove una residente ha pubblicato la foto del triste scenario che si presenta nella pineta di Baccu e Strumpu. Racconta T.S.: “vengo a passeggiare qui ogni giorno e nell’ultimo mese mi sono accorta che sono spariti molti alberi, che risultano tagliati con qualche attrezzo e poi portati via. E’ uno scempio”.

 Non si tratta dell’ opera dell’ente foreste, al quale abbiamo chiesto informazioni, e che ha confermato di non aver iniziato alcuna operazione di diradamento all’interno pineta bariese. I tagli, infatti, sono stati eseguti in maniera indiscriminata e  senza alcun criterio.

Purtroppo la pineta di Baccu e Strumpu non è la sola ad essere vittima del taglio abusivo di alberi. Lo stesso scenario si presenta a Foddini, nella vicina marina di Cardedu. Entrambi i casi hanno destato indignazione e preoccupazione nei residenti. Ironia della sorte, la pineta di Bari Sardo è inclusa in un progetto di risanamento e sviluppo ambientale promosso dal Comune.

A Osini, tra boschi e corsi d’acqua poco battuti, si nascondono due piscine naturali capaci di far innamorare al primo sguardo: “Sa Piscina de’ Efigeddu” e “Su Caddargiu”. Luoghi così segreti da sembrare sospesi tra realtà e fantasia, dove il tempo sembra rallentare e il silenzio della natura avvolge ogni pensiero.

Su Caddargiu è un vero capolavoro della natura: circolare, profonda circa 4 metri e dall’acqua color smeraldo, è alimentata da un ruscello che le conferisce un continuo movimento. L’eccesso d’acqua di questa piscina, però, non rimane imprigionato qui: scivola giù formando Sa Piscina de’ Efigeddu, una gemma azzurra che sembra uscita da una cartolina, soprattutto nelle ore del mattino. I raggi del sole, filtrando tra le fronde degli alberi, trasformano l’acqua in un caleidoscopio di sfumature azzurre, rendendo ogni riflesso un piccolo miracolo visivo.

Raggiungere queste piscine non è impresa da poco: occorre attraversare un tratto di fiume con l’acqua che arriva all’altezza delle ginocchia, un piccolo “rito di passaggio” che rende l’immersione ancora più speciale. E come per tutti i tesori nascosti della Sardegna, la loro posizione esatta resta segreta, custodita per proteggerne l’incanto. Per chi desidera scoprirle in sicurezza, l’organizzazione “Alla Scoperta dei Tacchi” offre la guida giusta per vivere quest’esperienza unica senza rovinarne la magia.