Tortolì saluta Sergio Muntoni. L’artista è morto questa notte
Una triste giornata per i tortoliesi, che questa mattina hanno ricevuto la notizia della morte del pittore Sergio Muntoni. L’ artista tortoliese, a soli 58 anni, è stato portato via da una grave malattia questa notte, mentre si trovava ricoverato

Sergio Muntoni durante un’esposizione a Firenze
Una triste giornata per i tortoliesi, che questa mattina hanno ricevuto la notizia della morte del pittore Sergio Muntoni. L’ artista tortoliese, a soli 58 anni, è stato portato via da una grave malattia questa notte, mentre si trovava ricoverato all’ospedale San Francesco di Nuoro. Il maestro lascia la moglie Rosita e i figli Stefano, Giorgio e Andrea, nonché un incredibile numero di amici e sostenitori della sua arte. Muntoni, in quella che possiamo senza dubbio definire una lunga e sfolgorante carriera, ha esposto le proprie opere nelle gallerie d’arte di tutto il mondo e reso orgogliosi i propri concittadini, portando in ogni continente i paesaggi e la cultura della sua amata terra.
Il professore Tonino Loddo ha detto di Muntoni e delle sue opere: “Usa il cesello, Sergio Muntoni, per dipingere i suoi quadri ma soprattutto per quella straordinaria capacità di rivelare le anime delle persone e dei luoghi di cui ci parla. Un uomo sensibile e intelligente, lontano da mode e tendenze pittoriche di maniera. Muntoni è continuamente alla ricerca del genio dei luoghi e delle persone. Dei suoi soggetti, infatti, egli vuole catturare lo spirito, e ciò lo fa agendo su due punti di vista, l’insider e l’outsider, il dentro e il fuori. Giunge, in tal modo, attraverso la conoscenza di due punti di vista che non solo non si eliminano, ma al contrario sono contemporaneamente esistenti nonostante le differenze prospettiche, ad andare oltre il mero apparire (che pure narra con precisione) per conquistare l’emozione dell’essere individuale”.
È morto Monsignor Antioco Piseddu, vescovo emerito di Lanusei: una vita al servizio della Chiesa sarda

Nel 1981 fu eletto vescovo della diocesi di Lanusei. Guidò la Chiesa ogliastrina per oltre trent’anni, promuovendo iniziative pastorali e culturali di grande impatto, come la fondazione del Museo diocesano, aperto al pubblico nel 1992.
È scomparso oggi a Cagliari, all’età di 88 anni, Monsignor Antioco Piseddu, vescovo emerito di Lanusei. Figura centrale nella vita spirituale e culturale dell’Ogliastra e dell’intera Chiesa sarda, ha servito con umiltà, intelligenza e profondo amore per il Vangelo. Ordinato presbitero nel 1960 dall’arcivescovo Paolo Botto, iniziò il suo ministero come viceparroco a Monserrato e insegnante di religione al liceo Siotto Pintor di Cagliari. In seguito ricoprì incarichi di rilievo, come quello di segretario del cardinale Sebastiano Baggio e parroco presidente della Collegiata di Sant’Anna, nel quartiere Stampace.
Il 29 settembre 1981 fu eletto vescovo della diocesi di Lanusei, ricevendo l’ordinazione episcopale l’8 novembre dello stesso anno. Guidò la Chiesa ogliastrina per oltre trent’anni, promuovendo iniziative pastorali e culturali di grande impatto, come la fondazione del Museo diocesano, aperto al pubblico il 1º maggio 1992.
Studioso delle radici cristiane della Sardegna, dedicò particolare attenzione alla figura di San Giorgio di Suelli, primo vescovo dell’antica diocesi, contribuendo con ricerche e pubblicazioni di valore. Per il suo impegno culturale e spirituale, nel 2016 ricevette la cittadinanza onoraria del Comune di Suelli. Anche dopo il suo ritiro dal governo pastorale, Mons. Piseddu continuò a essere una presenza significativa nella vita ecclesiale, celebrando la liturgia secondo il rito tridentino e offrendo il proprio contributo spirituale con costante dedizione.
La Chiesa sarda e la comunità ogliastrina ne piangono la scomparsa, ricordandolo come un testimone autentico del Vangelo, capace di coniugare ministero pastorale, ricerca culturale e dedizione al prossimo. Il suo ricordo resterà vivo nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e camminare al suo fianco.

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