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Sarà Lanusei ad aprire il carnevale ogliastrino. La prima sfilata, organizzata da comune e pro-loco è prevista per sabato 22 alle 15. Carri allegorici e gruppi mascherati si impadroniranno con allegria delle vie del centro. Replica della sfilata domenica 2 marzo.

Domenica 23 sarà il turno di Tertenia. Anche in questo comune l’organizzazione è stata affidata a comune e pro-loco. Alle 15 i carri allegorici partiranno dal campo sportivo tertenese e proseguiranno per le vie principali dei paese. Terminata la sfilata i carri sosteranno nel piazzale della scuola materna, dove animeranno la serata. Domenica 2 marzo, nella piazza dell’asilo, festa per i più piccoli dalle 15 alle 18 con giochi, premi e dolci.

Domenica 23 febbraio sarà la volta di Tortolì. La Croce Verde sarà lieta di presentare al pubblico il CARNEVALE DEI BAMBINI che si svolgerà presso la Tensostruttura di Piazza Fra Locci dalle 15.30 alle 18.30. Sfilata di carri e maschere in via monsignor Virgilio domenica 2 marzo. Ad Arbatax, la festa di carnevale dedicata ai bambini ed organizzata dal Comitato Stella Maris sarà invece sabato 1 febbraio, in piazza Colombo ad Arbatax.

Anche Loceri spropone tre appuntamenti. Domenica 2 e martedì 4 marzo, alle 16, i carri allegorici si ritroveranno di fronte al cimitero. Da lì la partenza verso Via Roma. Alle 18 è prevista una sosta presso la piazza “Su ponti de su dottori” dove verranno distribuite frittelle a tutti i presenti. Domenica 9 invece alle 15.30 tutti in piazza ” Nonnu Melis” per la pentolaccia e tanti altri giochi per bambini e adulti.

A Elini sabato 1 marzo alle 15 l’associazione “La Sfrisiata” organizzerà l’ormai consolidato appuntamento con il “Carnevale a Carrucciu”. Spiegano gli organizzatori: “La nostra gara attira pubblico anche dal cagliaritano e dai paesi al di là dell’Ogliastra. Con i carretti, costruiti manualmente e con fantasia, si scende a gran velocità per le discese del paese. Non vince chi arriva primo ma chi diverte maggiormente”.  Terminata la gara fatti fritti e musica per tutti.

Lo stesso giorno a Barisardo, a partire dalle 15, sfilata di carri e maschere per le vie del centro, affidata all’organizzazione del gruppo Feralis 1964.

Articolo di Alessandro Mulas

Sembra umile, rannicchiato al suolo come per difendersi dal vento, ma il Ginepro nano è un autentico sopravvissuto. La sua corteccia bruno-rossastra racconta storie di inverni gelidi e di sole impietoso, mentre i rami, contorti e intricati, sembrano il frutto di una lenta danza con gli elementi.

Foto Forestas

I giovani germogli, glabri e angolosi, portano foglie aghiformi lunghe appena un centimetro, rigide e pungenti, con una sottile banda glauca sulla pagina superiore. Quelle più vicine alla punta dei rami si piegano verso il legno, come se volessero proteggerlo.

Foto Forestas

Pianta dioica, nasconde i suoi fiori all’ascella delle foglie. I frutti, i caratteristici galbuli sferici dal colore bluastro, maturano lentamente: ci vogliono oltre dodici mesi, da aprile-maggio, quando fiorisce, fino al settembre-ottobre dell’anno successivo. All’interno custodiscono due o tre semi, promesse di nuove piante pronte ad affrontare le stesse sfide.

Il Ginepro nano ha radici antiche. Diffuso sulle montagne europee e persino a basse quote dell’emisfero settentrionale, in Sardegna trova il suo regno nel Supramonte di Orgosolo e sul massiccio del Gennargentu. Vive dove pochi osano: nella fascia sopramontana, oltre il limite degli alberi. Ama la luce piena, resiste al vento e al gelo, e non fa distinzioni sul terreno che lo ospita.

È una lezione di resilienza vegetale, un simbolo silenzioso delle nostre montagne, che insegna come anche le forme più piccole possano essere straordinariamente forti.