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Potrebbero partire nei primi mesi del 2016 i lavori per il collegamento viario tra le aree industriali e artigianali di Via Baccasara e Monte Attu di Tortolì, la cui intesa è stata firmata nei giorni scorsi a Lanusei dal Presidente della Regione Ugo Cappellacci, dalla Provincia di Ogliastra, dall’Unione dei Comuni d’Ogliastra, dal commissario straordinario di Tortolì Vincenzo Basciu e dai sindaci di Talana, Tertenia, Villagrande Strisaili, Lanusei, Ilbono, Elini e Arzana. L’accordo prevede lo stanziamento della somma di 15 milioni di euro da destinare ai Comuni firmatari.

L’INTESA PER TORTOLI’. Nel centro costiero, il programma prevede tre azioni da realizzarsi nel porto di Arbatax e per la viabilità di collegamento delle aree produttive. Nel dettaglio, i fondi saranno utili per la messa in sicurezza della darsena cantieristica, per l’acquisto di un travel adeguato al varo delle imbarcazioni e per l’asse viario che collega l’area industriale di via Baccasara e l’area artigianale PIP di Monte Attu. I lavori interesseranno principalmente lo snodo stradale,  il ripristino delle rampe e della rotatoria di accesso alla nuova SS 125.

NEL DETTAGLIO. L’intervento per Tortolì prevede innanzitutto l’implementazione della darsena cantieristica esistente. Con la somma di 765 mila euro sarà possibile rendere più efficiente la banchina risparmiando sui costi rispetto ad una realizzazione ex novo. Con il finanziamento della somma di 870 mila euro è previsto l’acquisto di un nuovo travel lift della portata di 400 tonnellate che sarà utile per consentire l’alaggio e il varo di imbarcazioni di lunghezza superiore ai 34 metri (attuale limite) e di peso superiore alle 200 tonnellate. Per quel che riguarda la viabilità i fondi oggetto d’intesa, saranno destinati al potenziamento della viabilità e riordino della distribuzione dei flussi di traffico all’asse industriale con la S.S. 125. La strada infatti, è caratterizzata da interruzioni e da rampe precarie e poco funzionali. L’intervento consentirà di proseguire l’asse stesso fino a raccordarsi, passando dietro Monte Attu, alla S.S. 198 per Lanusei ed alla S.P. 27 per Villagrande. La somma predisposta per questo progetto è di 2.550.000,00 euro

“L’intesa firmata nella sala Giunta del Comune di Lanusei – ha detto il commissario Vincenzo Basciu – rientra nel “Programma integrato di valorizzazione e sviluppo del sistema delle PMI in Ogliastra” e prevede lo stanziamento per Tortolì di una somma totale di 4 milioni e 185 mila euro. Il programma comprende una serie interventi di carattere materiale e immateriale che saranno gestiti dai Comuni e dal Gal. Queste risorse – ha proseguito il commissario all’atto della firma – potranno consentire alle imprese che già operano nelle aree industriale e artigianale di avere facilitazioni nella movimentazione delle merci sia su terra che via mare. I vantaggi saranno favorevoli in particolare per chi si occupa di nautica e del varo delle imbarcazioni”.

TEMPI. Un anno e mezzo il tempo previsto per gli interventi sulla viabilità extraurbana mentre saranno utili circa sei mesi per l’acquisto e la messa in opera del nuovo travel lift per il varo dei natanti realizzati nell’area industriale di Arbatax dagli imprenditori della nautica. Sei i mesi necessari per l’acquisto del travel lift.

In Sardegna hanno nomi diversi: cumbessias per molti, muristenes nell’Oristanese. Piccoli villaggi di pietra, oggi muti e abbandonati, che per secoli si sono accesi di vita solo in occasione delle novene. Luoghi sospesi nel tempo, dove spiritualità e festa popolare si intrecciavano in un rito collettivo unico.

Attorno a una chiesetta campestre – spesso un piccolo gioiello medievale – le casette venivano animate da pellegrini giunti a piedi o a cavallo. All’alba e al tramonto risuonavano i gosos, antichi canti di lode, mentre i fuochi ardevano per gli arrosti e le sere si riempivano di poesie improvvisate, balli e canti tradizionali.

Quella di dormire nei santuari, forse, è un’abitudine antichissima: già nella civiltà nuragica si praticava l’incubatio, il rituale del riposo presso i luoghi sacri per cercare guarigione e contatto con il divino.

Oggi, molti di quei villaggi restano in silenzio per gran parte dell’anno. Ma quando le feste religiose riaprono i portoni delle chiese e le casette tornano ad accogliere i fedeli, l’antico spirito riaffiora. Come se, ciclicamente, la Sardegna ricordasse a sé stessa che la sacralità è anche comunità, memoria e condivisione.