Sangue freddo, strategia e tanta voglia di vincere, sono stati probabilmente questi, gli ingredienti che hanno fatto sì che il tortoliese Alberto Giacobbe, riuscisse a portare a casa il terzo posto del Sunday Million, il prestigioso torneo di poker online in salsa italiana.

La maratona del poker di due giorni, si è chiusa nel migliore dei modi per Giacobbe che ha strappato 144 mila euro, il premio più alto, e che lo ha visto scontrarsi in un torneo che ha preso il via domenica alle 21,  con oltre 4 mila giocatori iscritti. E ieri, sui 960 superstiti c’era anche lui, che ha combattuto fino alla vittoria, in un gioco in parte dominato dal caso, e in parte dalla statistica. Ma se il primo è indomabile, nel secondo freddezza e raziocinio servono a sfruttare a proprio favore la statistica. E Alberto Giacobbe lo ha dimostrato soprattutto il secondo giorno, quando ha capito che poteva vincere. E così è stato.

“Siamo rimasti in 4, io ero il cheapleader, ho preso il premio più alto di tutti, è stata una bella battaglia – racconta il vincitore con l’adrenalina ancora a mille – gioco da 10 anni in una disciplina da molti screditata, ma finalmente dopo tanto tempo ho ottenuto questo risultato importante, anche se non è la prima volta che vinco, certo non a questi livelli . E precisa : “per vincere devi essere preparato, ed è necessaria una buona dose di fortuna, non puoi portare a casa un risultato del genere in un torneo di questa portata se non ti gira bene. ”

Per il pokerista tortoliese, il regalo di Natale è arrivato in anticipo, ma non chiedetegli come spenderà questa sostanziosa vincita, ancora non lo sa.

Odorosa e sgradevole al tempo stesso, affascinante durante la fioritura e sorprendentemente resistente: è la Ruta d’Aleppo, nota nell’isola con i nomi sardi di Arruda, Orruda, Ruda, Alba di ruda, Kurma o Kuruma. Una pianta che incarna contrasti forti, tipica della macchia mediterranea e ormai comune in tutta la Sardegna, dall’Asinara ai campi incolti e ai bordi stradali.

Monte Barlao (Gonnesa) – foto A. Saba

La Ruta d’Aleppo è un vero concentrato di chimica naturale. I suoi oli essenziali, potenti e complessi, la rendono tossica se ingerita in alte dosi e capace di provocare reazioni fotoallergiche sulla pelle esposta al sole. Nonostante ciò, la pianta ha una storia antica: un tempo considerata quasi una panacea per tutti i mali, oggi è rispettata e temuta per le sue proprietà farmacologiche e irritanti.

Dal punto di vista botanico, l’Arruda ha una base legnosa irregolare e grigia, mentre il suo sviluppo erbaceo determina l’altezza e il portamento. Generalmente cresce fino a poche decine di centimetri, ma in condizioni ottimali può superare il metro, formando cespugli fitti e caratteristici.

Foto Forestas

La Ruta d’Aleppo si adatta facilmente a terreni aridi e a climi caldi, rendendola una presenza dominante e facilmente riconoscibile nei paesaggi mediterranei. La sua combinazione di bellezza floreale, resistenza e pericolosità la rende un simbolo della Sardegna più autentica: una natura capace di affascinare e di sorprendere, ma sempre da osservare con rispetto.