Come spesso accade, il mare  riporta alla terra i rifiuti che uomini senza scrupoli si divertono a gettare tra le onde.

Purtroppo non si tratta di un avvenimento raro e fa riflettere il fatto che accadimenti del genere non facciano quasi più notizia, ma il fatto che sulla busta carica di rifiuti rigurgitata dalle onde questa mattina comparisse la scritta “Tirrenia” rende il ritrovamento di oggi ancora più vergognoso.

Molto indignato per l’accaduto il giovane tortoliese che ha trovato la busta e che ha immediatamente inserito la foto del ritrovamento su facebook scatenando la rabbia di molti dei suoi amici.

Sono in tanti a chiedersi quanti rifiuti vaghino tra le onde distruggendo l’ambiente marino, già messo a dura prova da veleni di ogni genere, ma ci consola un fatto assolutamente inconfutabile: la verità viene sempre (letteralmente) a galla.

Si racconta che tanto tempo fa davanti al litorale di Tortolì navigasse una nave di pirati che si scontrò con una imbarcazione locale. Ne nascque un conflitto e nel parpiglia volarono insulti e bestemmie contro la Madonna da parte dell’equipaggio.

Immediatamente la nave pirata fu pietrificata.

Nacque così lo scoglio che si trova davanti al colle di San Gemiliano.

Nei pressi dell’omonima torre, secondo la leggenda, venne trovato un cannone dal quale furono fatti partire tre colpi col proposito di costruire una chiesa sui punti in cui sarebbero finite le palle di cannone.

Nacquero così tre chiese: San Gemiliano, San Lussorio e San Salvatore.

Testo tratto da “Ogliastra, paesi e leggende” di Fidalma Mameli