Università in Sardegna. Tappa di passaggio con la speranza di un futuro all’estero?
Sono 5.692 gli studenti immatricolati presso le università sarde, Cagliari e Sassari. Di questi circa il 40% proviene da comuni oltre i confini della provincia della sede universitaria. Dopo la maturità si apre un mondo fatto di speranze, accompagnato

Studenti cagliaritani
Sono 5.692 gli studenti immatricolati presso le università sarde, Cagliari e Sassari. Di questi circa il 40% proviene da comuni oltre i confini della provincia della sede universitaria. Dopo la maturità si apre un mondo fatto di speranze, accompagnato dal classico stato d’ansia del dover cambiare città, trovare una casa e scontrarsi con una burocrazia che spesso, anche quando finalizzata a ricevere benefici, risulta d’intralcio.
Negli ultimi anni, infatti, i contributi per le borse di studio si sono ridotti drasticamente nel numero di erogazioni e nel valore, allontanandosi dallo standard nazionale: 3600 euro erogati dall’ERSU di Cagliari contro i 4000 previsti dalle leggi nazionali. Non solo scarseggiano le borse ma anche i posti letto e i pasti gratuiti per le mense universitarie. Uno scenario che obbliga molte famiglie sarde a compiere dei grandi sacrifici per permettere ai ragazzi di laurearsi. La stessa istituzione universitaria segue la linea del taglio, riducendo i servizi e alzando l’importo delle tasse. Una scelta obbligata dall’inesorabile taglio della spesa pubblica nazionale.
La facoltà più gettonata resta quella di Medicina e Chirurgia, con più di tremila domande per i test solo a Cagliari per l’attuale anno accademico. Le professioni sanitarie offrono apparentemente uno sbocco lavorativo più sicuro, ma i dati sembrano parlare diversamente: il boom delle assunzioni in questo settore si è esaurito nel 2010 e salvo contratti di collaborazione presso strutture private, i concorsi pubblici, ad oggi, sono bloccati. Il mercato del lavoro è stangante; il 70% degli studenti preferisce specializzarsi o conseguire un master nell’attesa di una migliore congiuntura economica. Un’altra tendenza molto diffusa è quella della laurea umanistica seguita da quella scientifica. Questo fenomeno tende però ad attenuarsi di anno in anno a causa dell’assenza di turnover lavorativo in tutti i settori.
“L’università è esperienza formativa che, se non altro, serve a crescere a livello personale” afferma Luca, studente di Gairo iscritto al primo anno nella facoltà di Scienze politiche di Cagliari, “un’ottima offerta formativa e docenti per lo più molto preparati, ma scarsissima organizzazione e strutture spesso fatiscenti , inadatte ad accogliere un elevato numero di studenti. Per quanto riguarda il post laurea, in Sardegna, ma un po’ in tutta Italia, abbiamo pochissime prospettive di lavoro: dovremo cercare tutti stabilità all’estero.”

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