Varcare la soglia di Joias, nel centro storico di Tortolì, è come aprire la porta su un mondo sospeso tra passato e presente, dove ogni oggetto è testimone di una storia, ogni dettaglio una traccia viva dell’identità della Sardegna. La boutique si presenta come un raffinato museo in cui la bellezza non è mai fine a sé stessa, ma sempre portatrice di significato. Qui, tra ceramiche, tappeti, gioielli, maschere, oggetti per la casa e accessori moda, come i parei e i foulard, l’artigianato artistico sardo si offre nella sua forma più autentica e poetica: fatta di mani sapienti, di visioni contemporanee, di antiche tecniche rinnovate.

Ceramiche di Valeria Tola
Joias è molto più di un semplice negozio. È un progetto culturale, un presidio identitario, un luogo di scoperta per chi desidera entrare in contatto con l’anima profonda dell’isola. Nato da una passione familiare per la storia, la cultura e il territorio della Sardegna, è il frutto di anni di ricerca, di viaggi attraverso l’entroterra e lungo le coste, alla scoperta di laboratori nascosti, di paesi che custodiscono saperi secolari, di artigiani che con dedizione e orgoglio mantengono viva la tradizione, reinterpretandola.

Boutique
“Ogni oggetto che scegliamo per Joias — racconta Elisabetta Usala, creatrice del marchio — deve saper raccontare una storia. Non basta che sia bello: deve essere autentico, fatto a mano in Sardegna, e soprattutto deve parlare di chi lo ha creato e del mondo da cui proviene.” Ed è proprio la certificazione dell’origine e della lavorazione interamente manuale a rappresentare uno dei punti cardine della filosofia Joias. Una garanzia per i clienti, certo, ma anche un impegno etico e culturale nei confronti dell’artigianato sardo e dei suoi protagonisti. Ogni pezzo è un’opera unica, portatrice di valori, di memoria, di estetica e di significato. E scegliere Joias significa non solo acquistare un oggetto di pregio, ma contribuire alla tutela e valorizzazione di un patrimonio culturale vivo e autentico.

Foulard Jerru di Mara Damiani
La selezione, curatissima, spazia tra i migliori nomi dell’artigianato e del design isolano: Massimo Boi, Giuliana Collu, Achille Monni, Rosaura Sanna, Valeria Tola, e poi ancora i vasi raku di Maria Cristina Di Martino, le ceramiche di Giovanni Deidda, le creazioni tessili della Cooperativa Su Marmuri, di Daniela Ghiani, di Su Trobasciu, e Maria Antonia Urru. Nomi noti, certo, ma anche talenti emergenti scoperti con cura nei luoghi più nascosti dell’isola. E poi i gioielli di Dìuma, le maschere in cuoio di Safir, i metalli lavorati da AV Metal, le t-shirt e gli accessori Inveloveritas.

Maioliche di Rosaura Sanna
La boutique è anche uno spazio in evoluzione, aperto alla sperimentazione e alla creazione: nascono così le capsule collection a marchio Joias, realizzate da designer che hanno lavorato su commissione del brand, partendo da un idea, un racconto ideato da Joias. Ne derivano collaborazioni tra creativi e artigiani che uniscono la solidità della tradizione all’energia della contemporaneità. Oggetti in edizione limitata che raccontano un nuovo modo di intendere l’artigianato: non come reperto del passato, ma come forma d’arte attuale, dinamica, in dialogo con il mondo.

Cesto Crobe
Passeggiare tra gli spazi della boutique è un’esperienza sensoriale e intellettuale: le pareti bianche, essenziali, fanno da cornice silenziosa a oggetti vibranti di colore e significato. Ogni elemento è disposto come in una mostra curata, ogni pezzo raccontato con attenzione. L’atmosfera è quella di una bellezza sobria, senza eccessi, dove tutto trasuda autenticità.

Coppa di Giovanni Deidda
Tra gli scaffali e le mensole si possono scoprire le collezioni esclusive di foulard, parei e sciarpe disegnati per Joias da Stefano Asili, Mara Damiani, Margherita Sechi e Daniela Spoto che richiamano i decori dei costumi tradizionali di Bitti, Desulo, Gavoi e Orgosolo, che raccontano gli eventi identitari delle varie stagioni, ispirati inoltre all’arte tessile sarda e alle leggende di Grazia Deledda. Le borse in orbace e cuoio, tappeti e arazzi tessuti a mano, lampade-scultura, gioielli in filigrana o in materiali innovativi. Oggetti che sono parte viva della cultura sarda, e chi li sceglie porta con sé un frammento dell’isola, un simbolo da custodire e condividere. E per chi non può visitare la boutique fisicamente, Joias è anche uno store online: la sua cura per la narrazione si traduce in un’esperienza digitale che conserva il calore del contatto umano e il valore del racconto. Ogni pezzo è descritto nel dettaglio, ogni artigiano presentato con il rispetto che merita.

Fide ritorta di Díuma
Non solo: nel 2023, il tappeto “Omaggio a Maria Lai”, firmato da Joias e disegnato dall’artista Stefania Spanu, ha vinto il Carpet Design Award come Best Design Studio Artist Rugs alla fiera internazionale DOMOTEX di Hannover. Ispirato all’opera “Legarsi alla montagna” di Maria Lai, il tappeto reinterpreta in chiave contemporanea il celebre lavoro del 1981, considerato la prima forma di arte relazionale in Italia. Realizzato in lana sarda dalla cooperativa Tessile Su Marmuri, il progetto è frutto di una collaborazione tutta al femminile con Elisabetta Usala di Joias. Apprezzato per l’unione tra tecnica tradizionale e design moderno, è stato l’unico prodotto italiano tra i 24 finalisti.

Cesto Tasca
“La Sardegna è la terra che nessun Omero ha mai cantato”, scriveva l’archeologo Paolo Bernardini. Ma forse non ce n’è stato bisogno: a cantarla ci pensano gli artigiani, che sono i veri poeti della materia. Usano la lana per narrare la loro terra, la ceramica per dare forma ai sogni, l’oro per trasformare in bellezza il tempo.” E Joias, da questo punto di vista, è il loro spazio d’eco, il luogo dove le loro “poesie” prendono forma e raggiungono il pubblico. Con rispetto, con cura, con passione.

Ondina di Mauro Scassellati
Scegliere Joias, oggi, significa scegliere consapevolmente un modello di consumo etico, sostenere le economie locali, valorizzare il talento e la manualità, e soprattutto entrare in sintonia con l’anima della Sardegna, fatta di paesaggi, storie, mani e silenzi. Un luogo dove l’artigianato non è solo ciò che si produce, ma ciò che si custodisce, si tramanda, si ama. Perché l’artigianato, quando è vero, quando è arte, racconta la vita: il gesto, il tempo, la memoria. E la Sardegna, grazie a Joias, continua a cantare — con fili, smalti, tessuti e metalli — le sue storie più belle.
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