La folla in attesa al Lido di Orrì

Quasi sessantamila persone, provenienti da ogni angolo dell’Isola, si sono date appuntamento ieri a Tortolì per assistere al tanto atteso spettacolo offerto delle Frecce Tricolori.

Nonostante il caldo, il traffico e l’attesa, i trenta minuti di esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale hanno convinto ed entusiasmato l’enorme serpentone di curiosi che si è posizionato tra il Lido di Orrì e la località San Gemiliano. Tutti con lo sguardo rivolto al cielo e con l’inno nazionale sulle labbra. Toccante il minuto di silenzio osservato dagli organizzatori in ricordo della piccola Martina Carta, annegata sabato nelle acque di Lotzorai.

L’Ogliastra Air Show, nonostante le polemiche dovute al costo della manifestazione, si è dimostrato quindi all’altezza delle aspettative. I proprietari dei locali affacciati sulle spiagge hanno gioito per l’incredibile flusso di clientela e tutti i partecipanti hanno notato con piacere quanto il dispiegamento di forze dell’ordine sul territorio abbia garantito allo svolgersi della manifestazione serenità, ordine e sicurezza. L’evento principe dell’estate tortoliese chiude il suo primo bilancio in positivo.

Dopo mesi di immersione, la splendida cupola policroma della Fonte Sacra nuragica di Noddule è tornata visibile. Con il graduale abbassarsi delle acque stagionali, è nuovamente possibile avvicinarsi all’ingresso della camera a pozzo e lasciarsi incantare da uno dei più raffinati capolavori architettonici della civiltà nuragica.

Foto CC BY-SA 4.0

Questo straordinario esempio di ingegneria e spiritualità, risalente a oltre 3.000 anni fa, si mostra oggi in tutta la sua suggestiva bellezza, riaffiorando ciclicamente con il ritiro delle acque in una sorta di rituale naturale. Un’apparizione che ogni anno celebra l’abbondanza, la fertilità, gli elementi e il perpetuo ciclo della vita.

Foto dalla pagina FB Complesso Nuragico di Noddule -Nuoro

La fonte sacra si trova nel cuore del complesso nuragico di Noddule, all’interno di un santuario dedicato al culto delle acque. L’ingresso è preceduto da un ampio vestibolo diviso in due ambienti distinti: il primo richiama le rotonde con bacile tipiche di altri santuari nuragici, mentre il secondo presenta una scalinata che conduce fino alla porta del pozzo, affiancata da due sedili in granito, probabilmente destinati ai riti e alle soste rituali.

Foto CC BY-SA 4.0

L’anima del pozzo è interamente realizzata in trachite, una pietra vulcanica lavorata con incredibile precisione. All’interno, una camera perfettamente circolare intercetta la vena sorgiva, mentre la copertura è costituita da conci di trachite policroma incastrati con maestria per formare una volta a tenuta perfetta. Il risultato è un colpo d’occhio cromatico unico, che testimonia l’alto livello tecnico e simbolico raggiunto da questa antica civiltà.

Al centro della cupola, il concio di chiusura cela un dettaglio affascinante: un incavo scolpito a forma di occhio, forse simbolo di vigilanza divina o apertura al mondo invisibile. Un mistero che, come tutta la Fonte Sacra di Noddule, continua ad affascinare archeologi, studiosi e visitatori.