Imprenditori tra fallimenti, licenziamenti e cassa integrazione
Il dramma degli imprenditori ogliastrini tra fallimenti, licenziamenti e cassa integrazione. Il sito di Tortolì è l’unica area industriale in Sardegna (ne sono state scelte otto) rimasta fuori dal programma di interventi messo in atto dalla regione per sostenere le

Nieddu, Bornioli, Todde
Il dramma degli imprenditori ogliastrini tra fallimenti, licenziamenti e cassa integrazione.
Il sito di Tortolì è l’unica area industriale in Sardegna (ne sono state scelte otto) rimasta fuori dal programma di interventi messo in atto dalla regione per sostenere le imprese esistenti e l’avvio di nuove attività produttive. A pagarne le conseguenze sono inevitabilmente gli imprenditori che grazie a questo pacchetto avrebbero potuto avere una boccata di ossigeno. Il grido d’allarme degli imprenditori ogliastrini, riuniti da Confindustria nella sede di Tortolì è assordante.
Queste le loro testimonianze. Cristiano Todde, imprenditore e vicedirettore Confindustria Sardegna centrale non si nasconde dietro un dito. “Il nostro- fa sapere Todde- è l’ennesimo atto di denuncia di una situazione gravissima che non possiamo continuare a tollerare: cassa integrazione, fallimenti, licenziamenti e l’impoverimento generale stanno portando gli imprenditori ad emigrare dall’isola. Tutte le azioni di rilancio da noi proposte non sono mai state accolte dalle forze politiche”.
Durissime anche le parole dell’imprenditore edile Salvatore Nieddu. “È un dramma sociale ed economico quello che stanno subendo oggi le nostre imprese. Un tempo – spiega l’ex presidente dell’associazione industriali – avevo un’azienda che produceva reddito, ora per me lavorare è diventato un un costo. Avevo ventisei dipendenti, me ne sono rimasti solo tre. È un film di guerra quello che stiamo vivendo. Ci sentiamo totalmente abbandonati dalle istituzioni, ci sentiamo umiliati. Si parla da anni di 280 milioni di euro stanziati per l’Ogliastra ma questi soldi ci sono ancora? Saranno mai spesi?”.
Il dramma vissuto ogni giorno dagli imprenditori si evince anche dalle parole dell’artigiano di Lanusei Giorgio Cau: “A settembre metterò in cassa integrazione dieci dipendenti, e non è escluso che sarò costretto a chiudere l’azienda ed emigrare”.
Antonio Scudu ex presidente del Consorzio industriale lancia l’appello. “Vorrei chiedere a chi ci governa se si rende conto della situazione in cui vivono le imprese. Ho appena licenziato quattro dipendenti. Ho due aziende che sto per chiudere ma sto stringendo i denti e non voglio arrendermi.”
Un grido d’allarme, una denuncia unanime, una speranza che le istituzioni ascoltino le loro voci: gli imprenditori ogliastrini annunciano azioni eclatanti se le loro richieste d’aiuto non verranno prese in considerazione dalle istituzioni, Regione in primis.

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