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Dare una piscina comunale ai cittadini tortoliesi e dell’Ogliastra, l’ipotesi  è al vaglio dell’amministrazione comunale guidata da Domenico Lerede. Il Comune nel frattempo cerca una soluzione che possa salvare struttura di Via Turati chiusa dallo scorso mese di marzo.

Una continua valutazione per trovare nuove strade e consentire la riapertura di una piscina a Tortolì. È in estrema sintesi quanto emerso dall’ultima riunione di Giunta, svoltasi ieri mattina nella sede municipale di Via Garibaldi. Il sindaco Domenico Lerede e gli assessori prendono in esame nuove strade e valutano la situazione della struttura sportiva di Via Turati. La piscina ha chiuso i battenti lo scorso mese di marzo quando l’ASD Nuota non ha più potuto sostenere le spese di gestione.

Durante l’incontro è stata fatta un’attenta e profonda analisi delle possibilità di dare a Tortolì una struttura che diventerebbe comunale: “abbiamo aperto una riflessione a più voci  per vagliare nuove soluzioni – ha affermato il sindaco a margine della riunione – Nel frattempo stiamo altresì valutando l’ipotesi che vedrebbe Gianfranco Mascia, proprietario dello stabile di Via Turati,  proporre al Comune di Tortolì una permuta e salvare in extremis la piscina già esistente. Attendiamo che il titolare dell’edificio formalizzi la sua richiesta per portare poi l’ipotesi all’esame degli uffici”.

Il primo cittadino ha espresso soddisfazione per il clima di collaborazione e condivisione, oltre a mettere in luce le criticità che hanno contrassegnato l’evolversi della vicenda. Durante la riunione sono state esaminate le proposte delle quali sarà fatta una sintesi per mettere in campo azioni comuni, tutte dirette alla possibile riapertura di una piscina, proposte accolte in un focus che sarà elaborato dagli uffici del Comune. Tra le esigenze espresse c’è di certo quella di mantenere attiva una realtà che ha garantito a tanti sportivi di allenarsi in una struttura attrezzata.

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Lo sapevate che la Sardegna è la regione italiana con il maggior numero di isole? Oltre alla sua terra principale, che di per sé è già un’isola, il territorio sardo comprende ben 227 isole e isolotti, secondo il censimento del sito “Italian Island Awards” dedicato ai radioamatori, che ne conta 766 in tutta Italia. Questo fa della Sardegna il luogo con la più alta concentrazione di isole nel paese.

Tra le più conosciute ci sono Sant’Antioco, San Pietro, La Maddalena, Caprera, Asinara e Tavolara, ma l’arcipelago de La Maddalena include in realtà ben 65 isole e isolotti. Tuttavia, la Gallura detiene il primato con 74 piccoli lembi di terra sparsi in un’area più vasta. Distribuite sul territorio sardo troviamo poi 14 isole tra Nuoro e Ogliastra, 17 nel Sassarese, 12 tra Campidano e Planargia, e 45 nel Sulcis Iglesiente e Gerrei. Le più grandi sono, in ordine di dimensione, Sant’Antioco, Asinara e San Pietro.

Non mancano curiosità uniche: la Sardegna ospita due isole lacustri, Monte Paza nel bacino di Omodeo e l’Isola del Lago Alto nel bacino del Flumendosa. Ma la storia più affascinante è forse quella dello Scoglio del Pastore, situato vicino alle isole di La Vacca e Toro, che venne completamente distrutto durante un’esercitazione militare alla fine dell’Ottocento, probabilmente l’unica isola italiana ad essere scomparsa interamente per mano umana.