uno scorcio di arbatax

Due giorni all’insegna delle tradizioni marinaresche, del folklore sardo e di eventi per tutte le età.

L’associazione sportiva dilettantistica Zen, con la collaborazione del Comitato Stellamaris e del Club Diportisti Arbatax ha organizzato un gustoso e variegato weekend nella suggestiva cornice di Arbatax, tra la graziosa Cala Genovesi, il Piazzale dei Pescatori e la Pineta del lungomare.

I partecipanti potranno assaggiare gratuitamente prodotti tipici, partecipare al torneo di Minivolley, alla Regata di fronte alla spiaggia della Capannina o all’elezione di Miss Ogliastra, nonchè ammirare gli amici a quattro zampe alla mostra felina. Numerosi pescatori daranno prova della loro abilità nelle arti marinare, come l’intessitura delle reti da pesca.

Durante l’evento sarà presente il servizio di Baby Parking, un parco giochi gonfiabile, tanta musica offerta da giovani band ogliastrine, balli sardi, balli latinoamericani e tante prelibatezze gastronomiche.

Segue il programma dettagliato:

SABATO 29

18.00: MINOVOLLEY – Piazzale dei Pescatori

18.30: TESORI DEL MARE – Cala Genovesi
MOSTRA FELINA – Pineta
20.00: ELEZIONE MISS OGLIASTRA – Pineta
20.30: SAGRA DEL RISOTTO DI MARE – Piazzale dei Pescatori
21.30: GRUPPI MUSICALI – Pineta

DOMENICA 30

09.00: REGATA DEL GOLFO – Fronte Spiaggia Capannina

18.30: TESORI DEL MARE – Cala Genovesi
19.30: GARA DELLA CUCCAGNA – Piazzale dei Pescatori
20.30: SAGRA DEI MALLOREDDUS E DELLE SEBADAS – Piazzale dei Pescatori
GARA DELLE ZUPPE DI PESCE – Cala Genovesi
21.30: BALLI SARDI – Piazzale dei Pescatori
22.30: BALLI LATINOAMERICANI – Piazzale dei Pescatori

A Punta La Marmora (Perdas Crapías), la vetta più alta della Sardegna, le rocce affioranti raccontano una storia di oltre 300 milioni di anni, ma senza tracce fossili. Come spiega il paleontologo Daniel Zoboli, qui le rocce hanno subito un intenso processo di metamorfismo, noto ai geologi come “Filladi Grigie del Gennargentu”, che ha cancellato ogni possibile residuo fossile.

Foto Daniel Zoboli

Il metamorfismo, dovuto ad alte pressioni e temperature durante l’Orogenesi Varisica, ha deformato le rocce, creando evidenti pieghe ductili, visibili nei blocchi affioranti. Il corrispettivo meno metamorfico di queste rocce sono le “Arenarie di San Vito”, affioranti nella Sardegna meridionale e risalenti al periodo Cambriano medio–Ordoviciano inferiore.

Queste formazioni raccontano non solo la storia geologica della Sardegna, ma anche le dinamiche tectoniche che hanno modellato le montagne e i paesaggi che oggi ammiriamo.