Arbatax esclusa dai porti strategici: il Consiglio provinciale si riunisce
Arbatax scompare dalla lista dei porti strategici: il Consiglio provinciale dà il via alla mobilitazione. Numerosi e appassionati gli interventi dei consiglieri che durante il dibattito di ieri pomeriggio hanno analizzato la situazione cercando di capire se l’esclusione del porto
Arbatax scompare dalla lista dei porti strategici: il Consiglio provinciale dà il via alla mobilitazione.
Numerosi e appassionati gli interventi dei consiglieri che durante il dibattito di ieri pomeriggio hanno analizzato la situazione cercando di capire se l’esclusione del porto ogliastrino si sarebbe potuta evitare e cosa fare in futuro. Di chi sono le responsabilità? A quanto ammonteranno i danni per l’Ogliastra?
Nessun dubbio da parte dei presenti riuniti nell’aula consiliare di via Mameli a Tortolì, per i quali le colpe sarebbero da indagare su più fronti. A pesare sull’esclusione del porto sarebbe stata, infatti, l’indifferenza degli europarlamentari e della Regione Sardegna e una quasi totale assenza di coesione politica e sociale da parte della classe politica, dei sindacati e dei cittadini ogliastrini, sempre più sfiduciati e arrendevoli. Un mix letale per l’Ogliastra che continua a preoccupare il Consiglio. “Si tratta di un grave problema non solo per Tortolì ma per tutto il territorio, che va ad aggiungersi alle altre criticità. – Dichiara il presidente della Commissione Luigi Cannas – Si assisterà a un decremento in termini di numero di passeggeri, circolazione di merci e specifiche professionalità che riguardano il rimessaggio e la cantieristica navale. Ci sono delle responsabilità politiche, ma la causa dell’esclusione non è quella denunciata dalla Barracciu. Se oggi il porto vive questo problema, la responsabilità è da trovare nella manchevolezza della giunta regionale e dei consiglieri che sono stati colpevolmente distratti”. Distrazioni che l’Ogliastra pagherà caro, secondo il Consiglio, se non si deciderà di correre ai ripari facendo sentire la propria voce prima che le decisioni diventino irreversibili “Da quando è apparsa questa notizia – spiega il consigliere d’opposizione Gianfranco Lecca – né le forze politiche né le amministrazioni, né gli imprenditori o i sindacati hanno sollevato qualche dubbio in maniera plateale. Chi compie queste scelte agisce in virtù del fatto che nessuno protesta, dovremmo ribellarci e manifestare tutto il nostro disappunto. Mi sembra di assistere a un lassismo incredibile. Come dire ‘ormai non c’è niente da fare’. C’è un forte scoraggiamento”.
Scoraggiamento che si potrebbe superare, ma solo, a parere dell’assemblea provinciale, rimanendo uniti e coinvolgendo tutte le parti. “Noi eravamo assolutamente inconsapevoli, non abbiamo un ufficio a Bruxelles (come la Regione Sardegna) che protestasse per noi. Saremo esclusi da ben cinque progetti pilota. Gli europarlamentari dov’erano? Dov’era la Regione? si chiede il presidente della Provincia Bruno Pilia. “Il consiglio ha dibattuto, ma senza la mobilitazione sociale non si può fare tanto. La rabbia dev’essere scatenata dalla stampa, dai cittadini, dalla politica, dai sindacati. La politica crea divisioni, ma noi stiamo riuscendo a superarle: non esistono la destra e la sinistra, ci vuole coesione. Ognuno si prenda le proprie responsabilità, ci vuole più politica, più partiti, più sindacati. L’Ogliastra ha bisogno di questo.” è la sua conclusione.
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