elezioni comunali

Roberto Congiu eletto ieri primo cittadino di Jerzu.

Si pensava a una sfida all’ultimo voto, ma così non è stato. Tre le liste in campo per queste amministrative, con tre nomi assai noti nell’ambiente sociale di Jerzu come candidati sindaco. Si trattava di Gianni Carrus, presidente dell’ordine degli avvocati del tribunale di Lanusei; Gianluigi Piras, consulente, politicamente del PD, sostenuto da una lista civica con all’interno anche simpatizzanti 5 stelle; Roberto Congiu, titolare di un’autoscuola, del PSD’AZ, sostenuto dall’UDC.

Lo spoglio di questa sera ha decretato la vittoria di Congiu che con 780 voti ha vinto su Carrus, che ha chiuso con 707 voti e su Piras che, inaspettatamente, si è fermato a 677. Candidati alla carica di consiglieri più votati, Antonello Orrù con 114 preferenze, Adriano Corgiolu con 111 e Maria Giovanna Carrus con 81. All’opposizione, oltre ai due candidati sindaci concorrenti, andranno i due consiglieri col maggior numero di voti: Simona Demurtas, della lista di Piras, con 92 preferenze e Marcello Piroddi, della lista di Carrus, con 99 preferenze.

A Punta La Marmora (Perdas Crapías), la vetta più alta della Sardegna, le rocce affioranti raccontano una storia di oltre 300 milioni di anni, ma senza tracce fossili. Come spiega il paleontologo Daniel Zoboli, qui le rocce hanno subito un intenso processo di metamorfismo, noto ai geologi come “Filladi Grigie del Gennargentu”, che ha cancellato ogni possibile residuo fossile.

Foto Daniel Zoboli

Il metamorfismo, dovuto ad alte pressioni e temperature durante l’Orogenesi Varisica, ha deformato le rocce, creando evidenti pieghe ductili, visibili nei blocchi affioranti. Il corrispettivo meno metamorfico di queste rocce sono le “Arenarie di San Vito”, affioranti nella Sardegna meridionale e risalenti al periodo Cambriano medio–Ordoviciano inferiore.

Queste formazioni raccontano non solo la storia geologica della Sardegna, ma anche le dinamiche tectoniche che hanno modellato le montagne e i paesaggi che oggi ammiriamo.