Tortoliese in carcere muore giocando a calcetto
Detenuto di Tortolì muore in carcere durante una partita di calcetto a causa di un malore. Il carcere barbaricino di Badu ‘e Carros mette a disposizione dei detenuti un campetto da calcio, che permette loro di fare esercizio fisico

carcere, immagine simbolo
Detenuto di Tortolì muore in carcere durante una partita di calcetto a causa di un malore.
Il carcere barbaricino di Badu ‘e Carros mette a disposizione dei detenuti un campetto da calcio, che permette loro di fare esercizio fisico all’aria aperta. Proprio qui, ieri mattina, la tragedia. Uno dei detenuti, in campo per la partita, si è improvvisamente accasciato al suolo, stroncato da un arresto cardiaco. Sgomento da parte dei compagni e della polizia penitenziaria e inutile il pronto intervento del medico del carcere. Per Giampaolo Casula, quarantacinquenne di Tortolì, non c’è stato purtroppo nulla da fare. Con tutta probabilità Casula è stato colto da un malore, ma si attende la conferma ufficiale.
Loceri, parla il sindaco Lecca: “Quattro anni senza bancomat, siamo stanchi di essere invisibili”

“Non si tratta solo di un bancomat. Si tratta della misura del rispetto verso i territori piccoli, che combattono ogni giorno contro lo spopolamento, l’isolamento, la marginalità”.
“Ci sono territori che resistono, nonostante tutto. E ci sono istituzioni, anche bancarie, che sembrano impegnate a farli scomparire”. A Loceri, il Banco di Sardegna non ha ancora installato lo sportello bancomat richiesto ufficialmente nel 2021, tuona il sindaco Gianfranco Lecca. “Quattro anni di promesse mancate, di silenzi ostinati, di disinteresse verso una comunità che, come tante altre nell’interno sardo, continua a subire le conseguenze della mancanza di servizi essenziali”.
Il primo cittadino non usa mezzi termini: “Non si tratta solo di un bancomat. Si tratta della misura del rispetto verso i territori piccoli, che combattono ogni giorno contro lo spopolamento, l’isolamento, la marginalità. E che vengono puntualmente ignorati da chi dovrebbe fornire un servizio pubblico essenziale come l’accesso al contante”.
Nel frattempo a Loceri si lavora, si investe, si accolgono turisti. Il paese ospita 29 strutture ricettive, organizza eventi culturali, valorizza le sue eccellenze artigianali e gastronomiche. Ma chi arriva non può prelevare denaro. Deve salire in macchina e cercare uno sportello nei comuni vicini. Una contraddizione intollerabile, che ostacola l’economia locale e penalizza sia i residenti che i visitatori. “Il Banco di Sardegna – prosegue il sindaco – si sta rendendo protagonista di una grave omissione, in spregio al suo stesso nome: di Sardegna, questa banca, sembra ricordarsi solo nei bilanci”.
Ora basta. Il Comune di Loceri invita tutti i cittadini a riconsiderare il proprio rapporto con l’istituto, perché un territorio che non viene ascoltato ha il diritto di voltare le spalle. “Se non siamo clienti degni di attenzione, allora non saremo clienti affatto. Chi è assente dove serve, non può pretendere di restare- conclude il sindaco Lecca – Loceri non accetta più scuse, né temporeggiamenti. Questo non è un favore: è un diritto. Ed è ora che il Banco di Sardegna decida da che parte stare”.

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