Continua la caccia alle armi di Attilio Cubeddu
È scattato alle 7 del mattino di venerdì il blitz di sessanta carabinieri della Compagnia di Lanusei che hanno perquisito palmo a palmo l’abitazione del pericoloso latitante arzanese Attilio Cubeddu. Supportati da cani antiesplosivo alla ricerca di armi e
È scattato alle 7 del mattino di venerdì il blitz di sessanta carabinieri della Compagnia di Lanusei che hanno perquisito palmo a palmo l’abitazione del pericoloso latitante arzanese Attilio Cubeddu.
Supportati da cani antiesplosivo alla ricerca di armi e di munizioni, le forze dell’ordine hanno messo sotto assedio per un paio di ore la casa del rione San Martino, quartiere periferico dove tra qualche mese sorgerà la nuova Cittadella Sportiva. Attilio Cubeddu è ricercato da quasi 16 anni, da quando nel 1997 non fece rientro nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros a seguito di un permesso premio. Secondo gli inquirenti il numero uno dell’Anonima sequestri sarda, oggi sessantacinquenne non è morto ma sarebbe protetto dai parenti e da persone vicine alla famiglia. Per questo motivo la moglie, le figlie e alcuni conoscenti che darebbero supporto alla clandestinità del superlatitante, sono stati iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento. Proprio per le armi Attilio Cubeddu è stato raggiunto qualche settimana fa da un procedimento di rinvio a giudizio a firma del Procuratore Domenico Fiordalisi. Tuttavia anche oggi le ricerche delle forze dell’ordine non hanno dato nessun esito, esattamente come l’estate scorsa quando 150 poliziotti guidati da Fabrizio Mustaro e coordinati sempre dal capo della Procura di Lanusei Domenico Fiordalisi, setacciarono ovili e abitazioni ad Arzana e nei paesi limitrofi per stanare il Cubeddu.

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