Parliamo di scuola e i bambini le cui sorti sono in gioco per il prossimo anno scolastico 2013/14 sono quelli delle prime elementari di Ulassai e di Osini. E lo spauracchio è sempre il solito: la pluriclasse.

L’anno scorso tutto cominciò a Osini, paese col minor numero di iscritti per classe. Svariati i genitori che chiesero il nullaosta per poter far frequentare le scuole di Ulassai ai loro figli. Quest’anno invece il problema si presenta anche a Ulassai. “Eravamo inizialmente tutti d’accordo per fare un’unica prima elementare di dieci alunni a Osini. Venute poi a mancare le condizioni è sorto anche qui da noi il problema della pluriclasse, ed è difficile trovare un accordo”, ci dice un genitore di Ulassai.

Ma quando i genitori non si mettono d’accordo, sono le istituzioni a doversi far carico del problema, prendendo in mano le redini della situazione. Invece, le stesse, hanno ignorato o addirittura contrastato l’intera faccenda, tant’è che, molto probabilmente, i bambini verranno traghettati nella prima classe della scuola elementare di Jerzu, come già successo l’anno scorso per alcune classi delle scuole medie.

Appena un chilometro li separa, e contano una manciata di anime ciascuno, ma i due piccoli villaggi della Valle del Pardu non riescono proprio a trovare un equo compromesso  per tenere in piedi una sola scuola elementare in un paese e una sola scuola media nell’altro. A Ulassai e a Osini, da ormai un decennio, sussiste un tasso di natalità tra i più bassi d’Ogliastra, ed è inconcepibile che i due comuni non si consorzino e non collaborino al fine di garantire servizi migliori ai loro cittadini. Tanto più ora, che, nella fattispecie, gli utenti in questione sono minori in piena formazione scolastica. Comuni e provincia lamentano scarsità di fondi e risorse economiche, ed è quindi paradossale questo tangibile accanimento nel voler tenere a tutti i costi in vita classi e scuole con pochissimi iscritti in un periodo come questo che abbonda di tagli ovunque.

Nel silenzio luminoso dell’inverno ogliastrino, tra novembre e dicembre, a Triei ha preso forma un progetto capace di unire musica, comunità e speranza. “C’è una Luce” è un brano natalizio, un racconto corale fatto di voci giovani, impegno artistico e passione educativa.

Il video nasce da un’idea di Manuela Mameli e dell’Associazione Musicale Le Ginestre guidata dalla presidente Simona Mereu, da anni punto di riferimento per la formazione vocale e musicale sul territorio. Protagonisti assoluti sono gli allievi del corso di canto moderno di Triei, un laboratorio creativo che mette al centro i ragazzi, il loro talento e la loro crescita artistica.

Le registrazioni audio sono state realizzate proprio a Triei, in un clima di intensa partecipazione e collaborazione. Il mastering, affidato a Matteo Marini del Gaya Blue Studio, ha dato al brano un respiro professionale, esaltando l’emozione e la delicatezza delle voci. La produzione musicale porta la firma di Manuela Mameli, Alessio Zucca e Andrea Dall’Olio, un trio che ha saputo guidare il progetto con sensibilità artistica e rigore tecnico.

Anche il video è parte integrante del messaggio: le riprese e il montaggio, curati da Daniele Lai, restituiscono un’atmosfera intima e autentica, in cui ogni volto, ogni sguardo e ogni voce contribuiscono a costruire un racconto di luce condivisa.

A interpretare il brano, in ordine di esecuzione, sono stati: Mario Pischedda, Lidia Mereu, Mirko Mereu, Luisella Mulas, Enea Monni, Greca Moro, Rachele Fanni, Deborah Sodde, Cecilia Tangianu, Eleonora Incollu, Emma Tegas, Enrico Deiana, Ilenia Concas, Veronica Lisai, Simona Mereu, Rosanna Barrili, Nicolò Pischedda, Manuela Mameli e Viola Caredda.

Un mosaico di voci diverse che si intrecciano in un unico messaggio: quello di un Natale che non è solo festa, ma speranza, rinascita e fiducia nel futuro.

Il progetto è stato realizzato grazie al coordinamento di Manuela Mameli e al sostegno dell’Associazione Le Ginestre, in collaborazione con il Comune di Triei, a dimostrazione di quanto la sinergia tra istituzioni, associazioni e formazione artistica possa generare bellezza e valore per la comunità.