Per un’amministrazione comunale moderna e al passo con i tempi la comunicazione con i propri cittadini è diventata non solo un obbligo ma anche un’esigenza. È il sito web lo strumento che in questi anni ha assunto grande importanza per un’informazione più efficiente e veloce, anche per via della normativa vigente che impone agli enti pubblici di munirsi di mezzi appositi per facilitare i rapporti tra amministrazione e privati. Alcuni comuni hanno istituito persino un vero e proprio Ufficio Stampa allo scopo di informare i cittadini delle attività e delle iniziative dell’ente, tramite comunicati, bollettini e avvisi vari. Tuttavia, negli ultimi tempi molte amministrazioni comunali, si sono dotate di giornali online o di periodici d’informazione cartacea, allo scopo di avere un rapporto più diretto con i propri cittadini. In Ogliastra, a utilizzare questa forma di comunicazione sono già Baunei, con il periodico “Comunità”, Gairo con il suo “Giornalino”, Villagrande Strisaili con “Biddas”, ma anche altri comuni ogliastrini si stanno organizzando in tal senso. Il fine di questi giornali non è solo di perfezionare l’offerta comunicativa tra le amministrazioni comunali e la popolazione, ma anche di riempire gli spazi lasciati vuoti dalle testate regionali, più interessate alle notizie di carattere generale che alle news di ambito locale. Dunque, che ben venga questa pluralità di voci, a patto che chi comunica lo faccia secondo l’etica del buon giornalismo, perché  il passo dall’informazione alla propaganda politica è molto breve.

Tra le eccellenze gastronomiche più antiche e autentiche della Sardegna c’è sa Casada (o Colostra), conosciuta anche come il “budino dei pastori”, un prodotto tradizionale preparato esclusivamente con il colostro, il latte delle pecore dei primi giorni di lattazione. La sua origine si perde nella notte dei tempi, da quando i pastori iniziarono ad allevare pecore e a caseificare il loro latte.

Foto di Tore Orrù

La particolarità di questo prodotto è strettamente legata al tipo di latte utilizzato: il colostro coagula in cottura, mentre il latte delle mungiture successive no, rendendo impossibile la produzione della Casada. Per questo motivo i pastori lo separano dal latte destinato al formaggio, evitando di alterarne il sapore.

La Casada è un prodotto domestico e stagionale, che non si trova nei negozi: viene preparata in casa, in quantità limitate, soprattutto tra novembre e aprile, in corrispondenza della nascita degli agnelli sardi, con picchi durante le festività di Natale e Pasqua.

Esistono due varianti principali: “sa casada”, cotta direttamente sul fornello con zucchero e scorza di limone, e “sa colostra”, cotta a bagnomaria con zucchero e cacao. Un elemento fondamentale nella preparazione è il tempo di cottura, che deve permettere al budino di essere abbastanza compatto da reggere il cucchiaino, senza però asciugarsi eccessivamente. La rapidità della coagulazione varia in base al momento della mungitura: più vicino al parto, più veloce sarà la cottura.

Nel 2025, la denominazione ufficiale inserita nell’elenco dei prodotti tradizionali PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) è stata aggiornata da Casada a Casada – Colostra, riconoscendo così l’importanza del colostro nella preparazione di questo autentico simbolo della cultura pastorale sarda.

Si ringrazia per lo scatto Tore Orrù.