Nubi all’orizzonte per il Consorzio Industriale di Tortolì-Arbatax. Sono passati tre anni da quando iniziò l’iter procedurale per l’acquisizione del sedime aeroportuale da parte della Ras e la riunione di  ieri con l’Assessore ai Trasporti, il Sindaco di Tortolì, il Commissario del Consorzio Industriale e l’Assessore Provinciale al Lavoro, non ha portato, ancora una volta, a nulla di buono. Il commissario Mauro Pilia lo ha definito come “l’ennesimo incontro inutile, dove ancora una volta i funzionari regionali hanno trovato delle deficienze nella procedura”. Sempre Pilia ribadisce “non ci sono colpe politiche, in questi anni è stato fatto di tutto per portare a termine l’iter, ma la burocrazia non ce lo ha permesso”. Si tratterebbe del solito rimpallo di responsabilità tra funzionari. Sarebbe, la macchina burocratica della regione, l’unico intoppo per la definitiva conclusione dell’iter che porterebbe il passaggio del sedime aeroportuale alla Regione, al costo di sei milioni e mezzo di euro. Tale cessione, scongiurerebbe la chiusura dell’ente consortile, dando una boccata d’ossigeno all’ente, ripianando in parte i debiti del quale è oberato (si parla di 12 milioni di euro accumulati negli ultimi cinque anni). Senza tale passaggio, lo scenario che si prospetta allo stato attuale dei fatti è, la messa in liquidazione del consorzio, con licenziamento immediato dei 14 dipendenti e la perdita dei finanziamenti ad esso destinati: 35 milioni di euro stanziati in capo all’amministrazione consortile, unico ente del territorio non legato al patto di stabilità. Sicuramente una perdita che l’Ogliastra non può permettersi. Un effetto a catena. La non risoluzione della questione aeroporto sancirebbe la definitiva morte del consorzio e conseguenze gravissime per l’intero territorio: l’ennesima batosta per gli operatori turistici e per le imprese insediate nell’area consortile che verrebbero così private di un ente gestore, destinatario di consistenti risorse atte a renderlo finalmente un sito competitivo.

NUORO – Svolta nelle indagini sull’omicidio di Mario Graziano Loddo, l’imprenditore agricolo 55enne freddato a colpi di fucile nelle campagne di Ortueri l’8 gennaio 2023. Nella mattinata di ieri, 12 agosto, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Nuoro, affiancati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna e dalle unità territoriali competenti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due uomini di 48 e 51 anni, entrambi originari di Orotelli e già noti alle forze dell’ordine.

L’operazione è scattata tra Orotelli e Anela, in provincia di Sassari, su disposizione del GIP del Tribunale di Oristano, che ha accolto la richiesta della locale Procura. I due indagati devono rispondere di omicidio volontario in concorso, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco e ricettazione, sempre in concorso.

Il provvedimento arriva al termine di un’articolata attività investigativa avviata poche ore dopo il delitto, avvenuto in località Ghenna e Juncu. L’allarme era stato dato da due passanti, che avevano notato il corpo senza vita di Loddo sul ciglio della strada.

Gli inquirenti hanno ricostruito la dinamica grazie a indagini tecniche, intercettazioni, attività scientifiche e numerose testimonianze. Secondo quanto emerso, i due arrestati avrebbero esploso i colpi di fucile che hanno ucciso Loddo, in un contesto di forti contrasti legati al settore del sughero nella zona.

Entrambi gli uomini si trovano ora nel carcere di Nuoro. Come previsto dalla legge, sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva. Le indagini proseguono per acquisire ulteriori elementi, anche a favore degli indagati.