Torna a bussare alle porte del Teatro San Francesco di Tortolì la rassegna “Sguardi sul presente: percorsi espressivi della contemporaneità”, giunta alla sua settima edizione ed orchestrata dalla compagnia teatrale Rossolevante. L’appuntamento è per domenica 25 dicembre alle 18.45 con lo spettacolo “Il Formicaio” di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia, capisaldi del Teatro Dallarmadio. Raccontano gli organizzatori: “La società, in cui tutti siamo formichine, più o meno obbedienti, è riuscita a tradire anche il caos, in nome di una direzione (mascherata di moralità) che non ha un senso.La somma di tutti i colori, mischiati nella fretta del ritmo scopereccio della produttività, è il marron cacca.Lamentarsi, tuttavia, non serve a nulla. Il gioco di analogie, tra il mondo delle formiche, la loro organizzazione sociale, e il mondo occidentale, ci ha spinto a indagare l’alacrità di cui siamo schiavi e vittime. Alacrità, madre della pigrizia. Il formicaio parla del potere, della religione, del lavoro. Tutto ruota attorno alla favola de “la cicala e la formica” con un sorprendente ribaltamento del finale. La crudeltà della pena di morte inflitta alla cicala si trasformerà – sai la gente è strana prima si odia e poi si ama – in idolatria. La cicala diventa una diva della tv, ora le formiche la rispettano. Chiunque si affacci all’arte si sentirà dire, prima o poi: perché non vai in televisione?” Da non perdere.

A Osini, tra boschi e corsi d’acqua poco battuti, si nascondono due piscine naturali capaci di far innamorare al primo sguardo: “Sa Piscina de’ Efigeddu” e “Su Caddargiu”. Luoghi così segreti da sembrare sospesi tra realtà e fantasia, dove il tempo sembra rallentare e il silenzio della natura avvolge ogni pensiero.

Su Caddargiu è un vero capolavoro della natura: circolare, profonda circa 4 metri e dall’acqua color smeraldo, è alimentata da un ruscello che le conferisce un continuo movimento. L’eccesso d’acqua di questa piscina, però, non rimane imprigionato qui: scivola giù formando Sa Piscina de’ Efigeddu, una gemma azzurra che sembra uscita da una cartolina, soprattutto nelle ore del mattino. I raggi del sole, filtrando tra le fronde degli alberi, trasformano l’acqua in un caleidoscopio di sfumature azzurre, rendendo ogni riflesso un piccolo miracolo visivo.

Raggiungere queste piscine non è impresa da poco: occorre attraversare un tratto di fiume con l’acqua che arriva all’altezza delle ginocchia, un piccolo “rito di passaggio” che rende l’immersione ancora più speciale. E come per tutti i tesori nascosti della Sardegna, la loro posizione esatta resta segreta, custodita per proteggerne l’incanto. Per chi desidera scoprirle in sicurezza, l’organizzazione “Alla Scoperta dei Tacchi” offre la guida giusta per vivere quest’esperienza unica senza rovinarne la magia.