La Zuppa di Cozze, il piatto del Giovedì Santo. Ecco perché lo mangiamo da più di due secoli
La Zuppa di Cozze, il piatto del Giovedì Santo. Ecco perché lo mangiamo da più di due secoli. È antica usanza quella di mangiare la zuppa di cozze il Giovedì Santo. Una tradizione che risale ai Borbone e che è
La Zuppa di Cozze, il piatto del Giovedì Santo. Ecco perché lo mangiamo da più di due secoli.
È antica usanza quella di mangiare la zuppa di cozze il Giovedì Santo. Una tradizione che risale ai Borbone e che è oggi più viva che mai. I ristoranti fanno a gara a chi prepara la “vera zuppa di cozze”. Ma che storia c’è dietro? Quanto vi è di sacro e quanto di profano?
Pasqua è alle porte e ci si prepara come ogni anno a rinnovare tutte le tradizioni sia quelle più strettamente religiose che quelle più laiche e popolari, legate soprattutto al rito del cibo. È la classica commistione di sacro e profano, le due facce di ogni cultura, la combinazione che dà vita a usi e tradizioni e racconta la storia dei popoli. La settimana pasquale dopo le celebrazioni della domenica delle Palme, prosegue con un appuntamento che ogni amante delle antiche tradizioni non manca di onorare, quello della sera del giovedì santo. Questa simbolicamente rappresenta l’ultima cena di Gesù Cristo, consumata prima della “Passione” e celebrata in chiesa con la Messa in Cena Domini e il rito della lavanda dei piedi. A tavola invece c’è l’altro rito, quello mangereccio e popolare della famosissima “zuppa di cozze”. Tanti i ristoranti in città che offrono questo piatto, specializzati proprio nella sua preparazione e regolarmente presi d’assalto, ma anche in tantissime case si prepara questa buonissima pietanza. Tra i più antichi e famosi ristoranti ci sono quelli di Porta Capuana, che gode della vicinanza del mercato del pesce e quelli del Borgo Sant’Antonio Abate.
Cozze, olio di peperoncino piccante, lumache, se si preferisce polpo (nella sua ricetta evoluta), con una base di freselle, olio, pomodoro e aglio. Questa la ricetta. Ma perché si mangia la zuppa di cozze la sera del Giovedì Santo, proprio nella ricorrenza dell’ultima cena? Storia popolare vuole che quest’usanza sia nata grazie a Ferdinando I di Borbone il quale era molto goloso di pesce, soprattutto di quello che egli stesso pescava nei pressi della riva di Posillipo. Il sovrano, si faceva preparare, dalla cucina del Palazzo, un piatto a base di cozze pregiate, che egli stesso nominò Cozzeche dint’a Cannola. Le abitudini alimentari di Ferdinando non andavano a genio al Frate Domenicano Gregorio Maria Rocco perché troppo peccaminose. Gli fece promettere che almeno per la Settimana Santa non avrebbe mangiato piatti sofisticati e avrebbe limitato i peccati di gola. Così Ferdinando, che non voleva rinunciare alle sue gustose cozze, trovò un escamotage per continuare a mangiarle: ordinò alla servitù di cucinarle in modo semplice, più umile e più vicino alle istanze della Settimana Pasquale.
l piatto che venne fuori era composto da cozze, salsa di pomodoro e olio di peperone piccante. Quando la notizia uscì dal palazzo e velocemente si estese al popolo, quest’ultimo tentò di simulare lo stesso piatto, sostituendo però le cozze pregiate del Sovrano con cozze di bassa qualità oppure con misere lumache di mare. Da quel momento, a Napoli, la sera del Giovedì Santo si consuma la Zuppa di Cozze, con le diverse varianti che la ricetta, negli anni, ha avuto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA