Lo sapevate? Perché il Rione Sanità si chiama così?
Perché il famosissimo rione napoletano Sanità si chiama così? Andiamo a scoprire una serie di succose curiosità legate alla morte (e alla vita) in questo luogo ricco di storia.
Lo sapevate? Perché il Rione Sanità si chiama così?
Perché il famosissimo rione napoletano Sanità si chiama così? Andiamo a scoprire una serie di succose curiosità legate alla morte (e alla vita) in questo luogo ricco di storia.
Il Rione Sanità ha un nome che potrebbe sembrare assurdo. Questa vallata, infatti, per diversi secoli ha ospitato quasi esclusivamente tombe, sin dalle epoche più antiche, in epoca ellenistica, quindi le catacombe cristiane, quelle di San Gaudioso e quelle di San Gennaro, San Severo, oltre al cimitero delle Fontanelle.
Il Rione Sanità era però soggetto a delle vere e proprie alluvioni.
Quando le piogge si facevano intense, grandi colate di fango investivano la vallata. La gente chiamava queste colate “le lave”. Le lave hanno sepolto gli ipogei e hanno sollevato il livello della strada.
Per porre rimedio a questo pericoloso fenomeno si decise di incanalare il torrente in un collettore. I lavori che convogliarono disciplinatamente le acque si conclusero nel 1871, ma ben presto, a causa del continuo accrescimento della città, risultarono insufficienti. La costruzione di un collettore nelle Fontanelle destinato a raccogliere tutti i detriti e le acque provenienti da sopra ha risolto in parte il problema, anche se, tuttora, quando piove molto il quartiere viene percorso da grandi flussi d’acqua.
Col tempo quest’area della città è prima diventata un borgo, poi un quartiere della città stessa.
Ma perché si chiama Rione Sanità? Il nome originario era Valle Sanitatis per la presenza dei corpi dei santi qui sepolti, corpi in grado di guarire miracolosamente diversi tipi di mali.
I cristiani qui crearono prima le catacombe di San Gaudioso e poi la basilica. Poi, a causa delle lave, il luogo fu in parte abbandonato, per poi essere riscoperto secoli dopo. La vita andò a sostituire la morte.
Nel Rione questi due elementi coesistono come in nessun altro luogo.
Questo luogo si chiama anche “Borgo dei Vergini. Questo nome ha radici che affondano nell’epoca tardo-classica, ed è legata ad una confraternita religiosa greca che un tempo abitava il quartiere: gli Eunostidi (una comunità di uomini “vergini” dedita alla temperanza e alla castità). Alla base del credo di questa comunità vi è la vicenda, tra storia e leggenda, di Eunosto, un affascinante giovane, vittima del corteggiamento insistente e aggressivo di Ocna. La ragazza, figlia di un magistrato, corteggiò a lungo il fanciullo, senza ottenere alcuna risposta. Infine, travolta dalla passione, tentò di sedurlo con una vera e propria aggressione, ma Eunosto reagì bruscamente e si difese con la forza. Ferita nell’orgoglio oltre che nel corpo, Ocna raccontò ai fratelli d’esser stata vittima di un tentativo di stupro e i due la vendicarono uccidendo il ragazzo. Quando, poco dopo, si scoprì la verità, i due furono arrestati, Ocna si tolse la vita e i cittadini dedicarono un tempio al povero e innocente Eunosto.
Il borgo è stato utilizzato per la realizzazione di diversi celebri film come “L’oro di Napoli”, di Vittorio De Sica, con Totò (nato e vissuto alla Sanità), Eduardo de Filippo, Sophia Loren, Silvana Mangano; “Ieri, oggi, domani” con Sophia Loren e Marcello Mastroianni; “Il fantasma di via Sanità”, episodio del film “Pacco, doppio pacco e contropaccotto” di Nanni Loy, con Marina Confalone e Gerardo Scala che recitano in questo episodio. Oggi con il suo colorato mercato all’aperto, il rione Sanità è una delle zone più animate e uno dei luoghi più caratteristici di Napoli.
Tra i problemi del quartiere, sicuramente l’emarginazione sociale, così come la disoccupazione o la sotto-occupazione, nonostante le potenzialità storico-culturali del rione.
Alcune associazioni di volontariato, culturali e sociali che operano nel rione si sono costituite in Rete per provare a costruire migliori condizioni di vita stimolando il senso civico e creando opportunità di uscita dal degrado per le persone del quartiere.
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