Coronavirus: sale a 1350 il numero delle vittime. Dimessi i cinesi in quarantena allo Spallanzani
#mondo Sale a 1350 il numero di morti in Cina. Ma l'incremento è dovuto all'attuale ridefinizione dei parametri usati per identificare i casi. A Roma i 20 turisti cinesi in quarantena allo Spallanzani sono stati dimessi
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Coronavirus: il numero di morti sale a 1350. Le vittime del coronavirus in Cina sembrano aumentare sempre di più ma l’aumento è dovuto ai nuovi parametri utilizzati per identificare i casi da Covid-19: ora i conteggi includono anche i “clinicamente diagnosticati”, infatti secondo le autorità sanitarie cinesi ciò consente anche ai pazienti “sospetti” di ricevere le stesse cure dei casi confermati. A Roma nel mentre i 20 turisti cinesi che facevano parte della comitiva della coppia risultata positiva al coronavirus sono stati dimessi dallo Spallanzani, risultando negativi al test.
In Cina sono stati rimossi i massimi funzionari del partito comunista sia nella provincia centrale di Hubei, sia nella sua capitale, Wuhan, epicentro del focolaio di coronavirus: Ma Guoqiang a fine gennaio aveva ammesso ritardi nella scoperta dell’epidemia.
Per ciò che riguarda la nave da crociera ancorata nella baia di Yokohama sono stati accertati altri 44 casi: il totale delle infezioni a bordo sale così a 218. Sulla nave ci sono ancora oltre 3mila persone, tra cui 35 italiani (di cui 25 membri dell’equipaggio), incluso il comandante.
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Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
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Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
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