Coronavirus: le borse asiatiche crollano. Cina chiede aiuto per tute e mascherine

#mondo Le Borse cinesi a picco e da Pechino arriva l'appello: «Serve con urgenza materiale medico»
Il coronavirus fa paura e lo dimostra anche l’andamento dell’economia asiatica: le Borse tracollano, proprio nel giorno della riapertura dei listini cinesi dopo il prolungamento delle festività del Capodanno decretato da Pechino per fronteggiare l’epidemia di coronavirus. In 24, tra province e municipalità cinesi, hanno rinviato la ripresa delle attività economiche e produttive a non prima del 10 febbraio per i timori di contagio: queste aree nel 2019 hanno pesato per oltre l’80% in termini di contributo al Pil della Cina e per il 90% all’export.
Inoltre, nel Paese c’è bisogno urgente di materiale protettivo e equipaggiamenti medici: il contagio da coronavirus continua a tenere un passo sostenuto, visto che i 361 morti attuali hanno superato i 349 della Sars del 2003, mentre i contagiati sono più di 17mila. Il Ministero degli Esteri rende noto quello di cui la Cina necessita: «Maschere mediche, tute protettive e occhiali protettivi».
Nel mentre, in mattinata, atterreranno a Fiumicino gli italiani bloccati a Wuhan.
Novità negli aeroporti italiani: non serve più il documento d’identità, basta la carta d’imbarco

Ecco perché l'Enac ha preso questa decisione.
Cambiano le regole per chi vola in Italia e in Europa: non è più obbligatorio mostrare il documento d’identità al momento dell’imbarco per i voli nazionali e per quelli diretti all’interno dell’area Schengen. Una semplificazione che rende l’esperienza in aeroporto più snella e veloce, equiparando il viaggio in aereo a quello in treno per quanto riguarda i controlli documentali.
La nuova procedura, già avviata in fase sperimentale, prevede che sia sufficiente la carta d’imbarco per accedere ai gate. I passeggeri dovranno comunque sottoporsi ai controlli di sicurezza (come il passaggio ai metal detector), ma senza la necessità di mostrare un documento identificativo.
Attenzione però: il documento d’identità va comunque portato con sé. Ci sono infatti situazioni in cui resta obbligatorio:
- Controlli a campione da parte delle forze dell’ordine presenti in aeroporto.
- Rientro da un altro Paese Schengen, dove le regole italiane non si applicano: al momento dell’imbarco per tornare in Italia, il documento potrebbe essere richiesto.
Perché questo cambiamento? L’obiettivo, a detta dell’Enac, è chiaro: ridurre i tempi di attesa ai gate e velocizzare le procedure d’imbarco, favorendo una gestione più efficiente dei flussi di passeggeri. Un passo in avanti verso un’esperienza di viaggio più moderna, pur mantenendo un livello di sicurezza adeguato.

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