Si fingono una squadra di pallavolo per andare in Svizzera in aereo: arrestati dieci migranti ad Atene

#mondo Dieci migranti, pallone da volley sotto braccio e tuta blu, si sono finti squadra di pallavolo per imbarcarsi per la Svizzera. Ma al controllo in aeroporto ad Atene sono stati smascherati e arrestati
Surreale arresto all’aeroporto di Atene. Dieci giovani migranti siriani, entrati illegalmente in Grecia e in possesso di passaporti ucraini falsi, hanno indossato una divisa da squadra di volley e hanno tentato di imbarcarsi dall’aeroporto di Atene sul volo per Zurigo. Ma, al momento dei controlli, sono stati scoperti e arrestati. A riportare la notizia è TgCom.
I migranti si sono presentati così allo scalo di Atene intenzionati a raggiungere la Svizzera via aerea, dopo essere approdati dalla Siria sulle coste greche attraversando il mare con un piano a parer loro perfetto.
Tutto era stato preparato nei dettagli, ma qualcosa è andato storto. I dieci giovani non sono passati inosservati mentre si aggiravano nello scalo e la polizia greca ha voluto vederci chiaro. Così, ai controlli, i passaporti ucraini si sono rivelati falsi e l’ingresso illegale in Grecia ha portato i dieci giovani migranti in carcere.

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Fonni: recuperato un “barraccos”, antico ovile, con tetto “a iscandulas”, con materiali e tecniche tradizionali

Un’operazione di grande valore ambientale, paesaggistico e sociale, che riporta alla luce la straordinaria eredità del mondo agro-pastorale sardo.
Prosegue con successo il progetto di recupero del patrimonio rurale sardo promosso dall’Agenzia Fo.Re.S.T.A.S., che a Fonni, nel cuore del Gennargentu, ha restituito nuova vita a un altro antico ovile all’interno del cantiere forestale di Monte Novu.
Gli operai dell’agenzia regionale hanno restaurato fedelmente la struttura originaria, mantenendo materiali e tecniche costruttive della tradizione locale.
In particolare, il recupero ha riguardato uno dei caratteristici “barraccos”, le antiche abitazioni montane dei pastori, simili ai più noti “pinnettos”, costruite in pietra e coperte con il tradizionale tetto “a iscandulas”. Queste tegole in legno, chiamate anche “túeras”, sono realizzate a partire dal “durame” delle roverelle secche (Quercus pubescens), tagliate longitudinalmente per formare pesanti tegoloni, ciascuno dei quali può raggiungere anche i 100 kg. Nonostante la complessità del lavoro manuale richiesto, la soddisfazione di restituire dignità e bellezza a questi luoghi è immensa.
Il progetto si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione del paesaggio rurale sardo, portata avanti attraverso la R.E.S. – Rete Escursionistica della Sardegna. A Fonni, oltre al recupero degli antichi ovili, gli operai Forestas stanno lavorando anche alla manutenzione e tracciatura dei sentieri montani del Gennargentu, riscoprendo e applicando tecniche costruttive antiche che rischiavano di andare perdute.
L’intervento non è solo un’opera di conservazione architettonica, ma anche un contributo concreto alla memoria storica e all’identità culturale del territorio. Un’operazione di grande valore ambientale, paesaggistico e sociale, che riporta alla luce la straordinaria eredità del mondo agro-pastorale sardo.

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