Inferno di fuoco a Gran Canaria: 1700 ettari di vegetazione distrutti e 4mila persone evacuate
#mondo Enorme, nuovo e violento incendio a Gran Canaria: 4mila gli evacuati e 1700 ettari di vegetazione andati in cenere. Circa 600 persone al lavoro per spegnere i roghi
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Circa 4mila persone sono state evacuate a Gran Canaria, in Spagna, a causa del secondo incendio scoppiato nell’arco di una settimana sull’isola atlantica. Le fiamme sono divampate presso la cittadina di Valleseco e, dividendosi in due direzioni, hanno già bruciato circa 1.700 ettari di vegetazione.
Circa 600 persone, tra vigili del fuoco, militari e volontari, stanno cercando di spegnere i roghi, supportate da nove elicotteri e due aerei. La notizia è stata riportata da TgCom.
Le autorità hanno avvertito che ci sono forti possibilità che l’incendio si estenda, mentre sull’isola la temperatura sfiora i 40 gradi, con forti venti e scarsa umidità. Angel Victor Torres, presidente della regione delle Canarie, ha parlato di “danno ambientale già avvenuto”. “Stiamo affrontando una situazione complessa nella quale la sicurezza delle persone è la priorità”. Le evacuazioni sono avvenute in almeno 40 villaggi nella zona di Valleseco. A causa delle alte temperature, metà delle province spagnole sono in stato di allerta per il pericolo di incendi.
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“Esprimere idee, provocare emozioni, riflettere sulla realtà”: l’arte secondo il nuorese Paolo Mura

Entriamo nel mondo creativo di Paolo Mura, artista nuorese che trasforma materiali semplici in opere incredibili. Dal jazz alla scultura, passando per la natura e soprattutto il fil di ferro, materiale che intreccia con pazienza e poesia, il suo lavoro è un dialogo continuo tra passato e presente, tra autenticità e impegno sociale.
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Paolo Mura nasce a Nuoro nel 1970 ed è un artista di grande talento e umiltà, con uno sguardo delicato e originale sul mondo.
Appassionato di fotografia, inizia la sua carriera come fotografo jazz collaborando con la rivista on-line All About Jazz Italia, ma la svolta arriva dopo aver visto una mostra di Marino Marini al Museo MAN di Nuoro.
Ammirando i cavalli in bronzo, decide di provare a costruirne uno e, a casa, trova solo una vecchia bobina di fil di ferro da carpentiere, utilizzata in precedenza per appendere le sue fotografie. Passa l’intero pomeriggio a intrecciare e annodare e nasce così il suo primo cavallo, primitivo e gelosamente conservato, che segna l’inizio della sua produzione artistica. Da quel momento, il fil di ferro diventa il suo materiale distintivo, affiancato talvolta da ceramica, tessuti, cartapesta e cemento. Inizialmente realizza piccole sculture di animali, ispirato dalla natura che lo accompagna fin dall’infanzia, e successivamente si apre anche a volti e figure umane.

Le sue esposizioni più rilevanti includono la personale “Fildiferro” (2016) a Cagliari, “MareNostrum” (2019) a Neoneli, “DIORAMA Generation Earth” (2024) al Museo MAN di Nuoro e la partecipazione a Arte in Nuvola a Roma nel novembre scorso, un’esperienza che per lui ha rappresentato una grandissima soddisfazione.
Inoltre, ha preso parte a Cartoline per Gaza, una mostra collettiva e partecipativa realizzata in solidarietà e supporto del popolo palestinese. Lo scopo principale dell’iniziativa era quella di raccogliere donazioni per Gaza: un progetto che ha visto oltre 170 esponenti del mondo dell’arte, della cultura e dell’impegno sociale realizzare opere su foto e cartoline; Paolo Mura ha contribuito con una sua opera molto significativa, dimostrando anche il suo impegno etico e sociale attraverso l’arte.

Nonostante il contesto artistico sardo sia difficile e la visibilità limitata, Mura continua a creare con passione e istinto, lontano dai meccanismi del mercato, trovando soddisfazione nel processo stesso di intrecciare fil di ferro, materiale modellabile e sfidante. La soddisfazione più grande per Paolo è stata vedere una signora francese commossa davanti a una sua opera, che poi ha deciso di acquistare e portare in Francia in barca, perché le ricordava un episodio della sua infanzia con il padre. Toccare le emozioni degli altri e trasmettere le proprie è ciò che più conta per l’artista nuorese.

Se gli si chiede cosa sia per lui l’arte, Mura risponde che è un modo per preservare la propria purezza ed esprimere la propria autenticità, un mezzo per sperimentare nuovi linguaggi, esprimere idee, suscitare emozioni, riflettere sulla realtà e dialogare con il presente. Spesso l’arte diventa per lui una forma di ricerca e comunicazione che mescola il passato con le urgenze del nostro tempo.
Oggi Paolo continua a lavorare nel suo laboratorio di casa, con progetti chiari per il futuro: portare la propria arte oltre la Sardegna e raccontare emozioni universali attraverso il fil di ferro e i materiali che compongono il suo mondo creativo. Un artista così autentico, così fuori dagli schemi e capace di unire poetica e impegno sociale merita senza dubbio di essere conosciuto e ammirato da un pubblico più vasto.

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