Cina, lo ritrovano dopo 18 anni con una app simile a Faceapp. Era stato rapito a 3 anni
#mondo La app utilizzata può essere riconducibile a Faceapp, ma molto più sofisticata. Il bimbo era stato rapito a 3 anni e, dopo 18 anni, ha potuto riabbracciare i suoi genitori naturali
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E’ stato ritrovato dopo 18 anni grazie a un sistema per l’invecchiamento come Faceapp, ma molto più sofisticato e potente. E’ successo in Cina dove un bimbo rapito a 3 anni mentre giocava vicino al cantiere in cui lavorava il padre, ora potrà riabbracciare i suoi genitori naturali. Si chiama, Yu Weifeng, ha 21 anni e studia a Guangzhou. A confermare il buon esito delle indagini è stata la prova del Dna. La tecnologia è stata sviluppata dal colosso hi-tech cinese Tencent.
“Non posso che ringraziare la famiglia che lo ha cresciuto per tutto questo tempo. Noi siamo i genitori biologici, ma sono loro ad averlo fatto diventare l’uomo che è oggi. Per me, da oggi mio figlio ha due mamme e due papà”, ha affermato il padre naturale.
La storia sta avendo molto seguito sui tabloid britannici, anche perché Scotland Yard non esclude di utilizzare una simile tecnologia per provare a risolvere il caso di Maddie McCann, la bimba di tre anni scomparsa in Portogallo nel 2007 e mai più ritrovata.
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Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
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Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
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