Archeologia, un ragazzo tredicenne in Germania trova il tesoro di un re vichingo
Il ritrovamento è avvenuto sull'isola tedesca di Ruegen, nel mar Baltico. Rinvenute circa 600 monete, perle, bracciali anelli e addirittura un martello di Thor.
canale WhatsApp
Archeologia, un ragazzo tredicenne in Germania trova il tesoro di un re vichingo.
Il ritrovamento è avvenuto sull’isola tedesca di Ruegen, nel mar Baltico. Rinvenute circa 600 monete, perle, bracciali anelli e addirittura un martello di Thor.
Un ritrovamento eccezionale, eppure del tutto casuale, quello fatto sull’isola tedesca di Ruegen, nel mar Baltico, da un ragazzino tredicenne Luca Malaschnitschenko, appassionato di archeologia, come riporta un articolo di Arte Magazine.
Accompagnato dall’archeologo dilettante René Schoen, nel mese di gennaio, il giovane con l’ausilio di un metal detector ha trovato quello che apparentemente sembrava un semplice pezzo di alluminio. Un esame più accurato ha invece rivelato che quel pezzo di metallo era invece una moneta d’argento. Da lì sono cominciati, da parte delle autorità archeologiche tedesche, gli scavi su un’area di circa 400 metri quadrati, che hanno portato al rinvenimento di un vero e proprio tesoro. Si tratta per l’appunto del tesoro del re vichingo Arnoldo I Dente Azzurro, ovvero Harold Bluetooth (dal quale la Ericsson si è ispirata per l’omonima tecnologia), noto anche per aver unificato il regno di Danimarca e introdotto il cristianesimo nel Paese.
Dagli scavi sono emerse circa 600 monete, perle, bracciali anelli e perfino un martello di Thor. Le monete, per la maggior parte risalgono appunto al periodo di Re Arnoldo (910-987 d.C.) mentre alcune sembrano essere ancora più antiche e provenienti da terre lontane.
Secondo gli esperti il tesoro potrebbe essere stato nascosto dallo stesso re nel momento in cui fu costretto alla fuga verso la Pomerania, in seguito alla rivolta capeggiata dal figlio Sweyn.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
canale WhatsApp
Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


