Lo sapevate? Una delle zone più residenziali di Milano prima era un letamaio

Da letamaio a quartiere residenziale: oggi vi raccontiamo la storia del quartiere Bullona
Quello che oggi conosciamo come quartiere Bullona o Sempione, un tempo era un letamaio. Nel 1862, il Comune di Milano decise di centralizzare lo smaltimento dei rifiuti fecali costruendo un enorme stabilimento nell’attuale Piazza Gerusalemme, proprio dove oggi sorge la scuola elementare Ferrante Aporti.
Fino alla seconda metà dell’Ottocento, l’area della Bullona era aperta campagna e faceva parte dei Corpi Santi, un insieme di borghi rurali annessi a Milano nel 1873. Tra questi vi era il Borgo degli Ortolani, noto per i mercati di frutta e verdura, e la Bullona, caratterizzata da cascine e canali d’irrigazione.
All’epoca, la città non aveva ancora una rete fognaria moderna e i rifiuti venivano raccolt e trasportati fuori da operai specializzati, i navazzari. Nel 1862, il Comune decise di risolvere il problema costruendo un impianto per la lavorazione delle materie fecali. Il progetto suscitò proteste per il fetore insopportabile, ma andò comunque avanti.
Il declino dello stabilimento
Gli abitanti presentarono una petizione contro la Società Anonima dei Pozzi Neri, ma senza successo. Nel 1884, un’ulteriore crisi colpì lo stabilimento quando il Comune vietò ai contadini brianzoli di trasportare il fertilizzante umano in città, rendendone difficile smaltimento. Il sovraccarico dell’impianto costrinse l’amministrazione a fare marcia indietro, segnando l’inizio della sua fine.
Negli anni 1890, con la costruzione della rete fognaria, lo stabilimento divenne obsoleto e fu chiuso nel 1905. Al suo posto sorsero la Scuola Ferrante Aporti (1910) e una caserma dei Vigili del Fuoco. Poco distante, nel 1895, venne edificato il Santuario di Nostra Signora di Lourdes, simbolo della trasformazione della Bullona in un elegante quartiere residenziale.

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