Casa degli Omenoni: storie e leggende di uno dei palazzi più famosi di Milano
Conoscete questa facciata? È tra le più famose d’Italia e si trova proprio a Milano. La Casa degli Omenoni ha una storia antica e prende il nome proprio da queste statue che si trovano all’ingresso.
La Casa degli Omenoni, si trova dietro piazza San Fedele, a pochi passi dal Duomo di Milano. Situata quindi nel pieno centro storico, fa parte dei palazzi più famosi del centro di Milano… grazie alla sua facciata decisamente particolare. Il nome originario del palazzo è “Palazzo Leoni-Calchi”, ma è sicuramente più conosciuto come Casa degli Omenoni. La storia di questo palazzo nasce a metà del XVI secolo, quando sulla sua facciata d’ingresso vengono posti i telamoni, cioè delle sculture maschili in altorilievo. Quesete grandi statue che sembrano uscire dalle pareti sono 8 in totale e in dialetto milanese prendono il nome di “omenoni”, cioè “omoni”.
Fu lo scultore Leone Leoni a costruire il palazzo: allievo del più famoso Tiziano, già artista per lo Stato Pontificio e per Carlo V d’Asburgo, nel 1542 venne nominato incisore della Zecca imperiale di Milano. Da qui, la sua carriera decollò. Nel 1565 iniziò la ristrutturazione di questa proprietà e nel giro di pochi anni l’edificio stesso prese il suo nome.
L’edificio è costituito da due piani, più un attico costruito successivamente. La facciata, totalmente simmetrica, è scandita al piano terra dalle 8 sculture in pietra, ispirate all’arte classica. Gli “omenoni” si alternano alle finestre ad arco e rappresentano le stirpi dei barbari sconfitte dai Romani, i cui nomi sono scritti al di sopra delle figure. Insomma, è un edificio che intreccia architettura e storia, leggende e miti. Al piano nobile si avvicendano invece colonne e nicchie. L’edificio, che nel 1929 fu restaurato, ebbe diversi passaggi di proprietà, fino a essere sede del Clubino, un circolo esclusivo per esponenti dell’aristocrazia milanese, tuttora esistente.
Le 8 imponenti statue che spiccano sulla facciata sono sculture sono tristi, pensierose, con la barba incolta e riccioluta, oppure con la testa ripiegata in avanti. Oltre a raffigurare le stirpi dei barbari sconfitti, potrebbero anche rappresentare una forte allusione al mito di Atlante, il famoso titano che portava su di sé l’intero peso del globo. La loro storia, dal ‘500 in avanti, è ricca di supposizioni e allusioni mitologiche. L’originalità del palazzo è però insita nel vecchio numero civico: 1722. Il rilievo spicca ancora sopra l’ingresso, insieme ad un rilievo storiche che rappresenta la signora “Calunnia”, sotto forma di satiro e sbranata dai leoni del casato degli antichi proprietari.
Se vi capita di passarci davanti spendete qualche minuto ad osservare queste immense statue che escono dalla parete: vi sembrerà di essere sormontati da figure mastodontiche e le loro espressioni, così cupe e pensierose, danno proprio l’impressione che stiano nascondendo e celando qualche segreto… la loro presenza è più che sufficiente per incutere timore!
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