Ricordate il dibattito sulle palme in Duomo? Ora forse le toglieranno
Il dibattito che ha infiammato l'Italia intera: ora forse le palme spariranno da Piazza Duomo.
Ricordate il dibattito sulle palme in Duomo? Ora forse le toglieranno.
Il dibattito che ha infiammato l’Italia intera: ora forse le palme spariranno da Piazza Duomo.
Non è un segreto che le Palme e i Banani in Piazza Duomo stanno un po’ come il cavolo a merenda. Sono lì dal 15 gennaio 2017 e hanno scatenato un dibattito nazionale. C’è chi le trovava carine, e chi le vedeva come un abominio fuori da ogni ambiente gotico. Fatto sta che, per il piacere o il disgusto di chiunque, sono rimaste dietro la statua di Re Vittorio Emanuele II per ben sette anni.
Palazzo Marino, la sede dell’Amministrazione Comunale di Milano, sta infatti cercando un nuovo sponsor per rifare l’aiuola davanti alla cattedrale gotica più famosa del mondo. Questo è il motivo per cui banani e palme potrebbero presto sparire da Piazza Duomo. Il contratto con Starbucks, la famosa caffetteria americana, è scaduto a dicembre e Milano è alla disperata ricerca di un nuovo sponsor che colori l’aiuola della piazza storica. “Disperata” è forse un termine esagerato, visto che c’è la fila per piantare i propri fiori in Piazza Duomo, ma ad ogni modo il Sindaco Beppe Sala è convinto di voler cambiare e di dover, in qualche modo, dare un’immagine di Milano contro ogni staticità. Insomma, bisogna svecchiare Piazza Duomo.
Sono già in tanti a mettersi le mani nei capelli: molti amanti di Milano e veterani meneghini si stanno già fasciando la testa su quali potrebbero essere le nuove piante volto della città. Il popolo, già in larga parte scontento delle Palme che, seppur tanto belle e solari, facevano a pugni con lo stile gotico e autorevole di Piazza Duomo, si sta arrovellando per scoprire quali piante contorneranno il marmo di fronte al Duomo. Bisognerà però aspettare qualche mese, la gara a chi offre di più è aperta da poco e il Comune riceve ogni giorno decine di proposte. Se davvero non verrà rinnovato il contratto con Starbucks, bisognerà far passare l’estate prima di scoprire quali piante metteranno dietro il famoso “culo del cavallo”.
Ma voi ricordate la storia delle palme di Piazza Duomo? A ripensarci ora viene un po’ di nostalgia. Era il 2017 quando il colosso statunitense delle caffetterie, prima ancora di aprire il primo locale a Milano, vinse il bando di sponsorizzazione per l’aiuola. Il progetto è stato capace di spaccare nettamente in due la città: favorevoli e contrari. Non passò molto tempo prima che i leader politici si sentirono in dovere di dire la loro, con toni più o meno accesi; Matteo Salvini per esempio lanciò un tweet da far venire i brividi: “mancano scimmie e cammelli, le palme e i clandestini già ci sono”…e poi ancora, il leader del movimento neofascista di Casapound parlò di una “preoccupante ‘africanizzazione’ di Milano. Bah. Per molti milanesi una pianta è una pianta, è colorata di verde e produce ossigeno. Tutta la diatriba politica che ne nacque attorno era solo mera e probabilmente un po’ becera propaganda.
Al di là dei commenti di chicchessia, le piante in Piazza Duomo avevano una storia originale e per nulla africana. Le palme erano infatti originarie della Cina e sono quindi state in grado di resistere a temperature molto rigide, anche a diversi gradi sottozero. Ecco spiegato perché anche a gennaio le piante erano verdi e rigogliose più che mai. Inoltre, andando a documentarsi un po’ in rete, si scopre che le palme in Piazza Duomo c’erano già a inizio ‘900 e non sono quindi un “capriccio modernista” come molti hanno supposto.
Per farla breve, attenderemo novità da Palazzo Marino e intanto proveremo a goderci l’estate, forse per l’ultima volta, sotto l’ombra di quei bei banani tropicali…
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