Amarcord e adrenalina: quando il Rugby Sound Festival è un tuffo negli anni ‘90
Format impeccabile nella serata di mercoledì 5 luglio all’evento legnanese che ancora una volta ha unito grandi e piccini sotto il palco al ritmo di musica travolgente.
Amarcord e adrenalina: quando il Rugby Sound Festival è un tuffo negli anni ‘90.
Format impeccabile nella serata di mercoledì 5 luglio all’evento legnanese che ancora una volta ha unito grandi e piccini sotto il palco al ritmo di musica travolgente.
“Voglio tornare negli anni ‘90”: è stato questo il titolo della serata legnanese in cui il Rugby Sound Festival ancora una volta ha fatto bingo.
L’evento che ogni estate richiama non tanto all’ordine quanto piuttosto al “caos” centinaia di migliaia di persone riesce sempre, nella sua semplicità, a darsi un tono, fra una location unica come quella del Castello di Legnano, in mezzo al buon cibo e a fiumi di birra e soprattutto con quel filo conduttore che vale il prezzo di ogni biglietto, la musica.
E così tra grandi nomi del momento, ma non solo, questa volta la scena se l’è presa uno scatenato gruppo di origini venete che ha aperto l’album dei ricordi di un pubblico esigente ma anche malinconico, pronto a sfogliare pagina dopo pagina dei meravigliosi “Anni 90”.
Il countdown ha scandito l’inizio di due entusiasmanti ore di musica e dato il là alla festa rispondendo volutamente, ma in tutti i modi possibili, a quell’unica domanda: ma cosa sono per te gli anni novanta?
Qui sbizzarrirsi è un attimo: dal Nokia 3310 allo Start Tak, per i più raffinati, dal Tamagochi al giro in scooter (talvolta anche in due o pronto a sgasare davanti alla “famosa” Francesca della 3^C), dal bomber (per i maschi) alle Fornarina (per le femmine), tra accessori, tecnologia e abbigliamento che facevano moda quasi a prescindere, è stato un decennio di svolta, o di rivolta, che dir si voglia.
Lato cinema e tv: gli anni novanta furono il decennio di Titanic, di Jurassik Park e dei primi veri effetti speciali dell’era moderna, ma anche di Man In Black e la consacrazione di Will Smith che sul piccolo schermo andava forte anche con il “Principe di Bel Air”. Poi il classicissimo “Mamma ho perso l’aereo” ad ogni Natale che si rispetti. Impossibile non citare anche quelle che oggi definiremmo serie tv: Beverly Hills 90210 aprì un’epoca, Dawson Creek e Friends spalancarono le porte di tutti gli studenti (e non solo) pronti a godersi spaccati di vita moderna molto spesso immedesimandosi.
Infine, la musica. La colonna sonora di ogni contesto, esperienza, primo amore, primo viaggio con gli amici, “primo tutto”, ma non solo primo, costante del tempo che scorre. Gli anni ’90 hanno insegnato ad amare la techno music di Gigi D’Agostino e Gabry Ponte, ad apprezzare fino in fondo i remix anche delle ballate più classiche, a sentirsi capiti dagli 883, a vivere le discoteche fino alle prime luci del mattino con quel “frastuono” di rumori che pompava tanto nel cervello quanto in macchina perché “c’era sempre una tipa da rimorchiare con il finestrino abbassato ed il braccio fuori”.
Ed è stato proprio questo piacevole “frastuono” a far ballare Legnano, a far ballare il Rugby Sound Festival. Migliaia di gambe pronte a saltare, con le mani al cielo, tutti attenti nel seguire un ritmo che ogni volta era accompagnato da un “Te la ricordi questa?”. Ed è incredibile perché tutti si ricordavano tutto, persino le parole, sviscerate al vento di una sera d’estate ormai “must have” della stagione più calda.
Le stelle filanti hanno infine abbracciato un pubblico di ogni età che quasi non voleva saperne di andare a casa…”Se non metti l’ultimo, noi non ce ne andiamo”, ma l’ultimo non è mai l’ultimo quando parli di anni novanta perché il cassetto dei ricordi stracolmo ha dovuto fare scambio con una cabina armadio, e lì dentro c’è di tutto.
Cosa resta di questa serata? Un po’ tutto, un po’ niente, di sicuro la grinta finale di “Urlando contro il cielo” pronunciato a squarciagola è valso un plauso, l’ennesimo, a questo Rugby Sound Festival di cui non se ne ha mai abbastanza. Bingo, Rugby Sound, anche stavolta hai fatto bingo.
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