Lo sapevate? Da dove arrivano i fossili del pavimento della Galleria Vittorio Emanuele?
Sul pavimento della Galleria Vittorio Emanuele a Milano sono presenti dei magnifici fossili di ammoniti. Perché si trovano lì?
Lo sapevate? Da dove arrivano i fossili del pavimento della Galleria Vittorio Emanuele?
Sul pavimento della Galleria Vittorio Emanuele a Milano sono presenti dei magnifici fossili di ammoniti. Perché si trovano lì?
Sulle lastre di marmo rosso della Galleria e nei portici di Piazza del Duomo, prelevate dalle cave del territorio di Verona, sono presenti numerosi fossili di Ammoniti, molto diffusi nelle cave dei Monti Lessini da cui proviene il marmo.
Tutto il territorio veronese offre infatti una grande varietà di pietre: la Breccia Pernice, il Rosa del Garda, il Giallo Reale e pure diversi tipi di tufo.
Oltre che in Galleria, come accennato, i fossili sono comunque presenti in gran quantità anche lungo i Portici laterali.
Le Ammoniti sono dei cefalopodi comparsi durante il Devoniano e si sono estinti intorno al Cretaceo Superiore, come i contemporanei dinosauri. Per la loro straordinaria diffusione nei sedimenti marini di tutto il mondo e la loro rapida evoluzione, le ammoniti sono fossili guida di eccezionale valore per la datazione delle rocce sedimentarie.
Circa 150 milioni di anni fa, nell’era giurassica, ebbe inizio quel processo di sedimentazione del fondale marino che, a seguito di fenomeni metamorfici, creò il tavolato calcareo che caratterizza i monti a nord di Verona e in particolare i monti Lessini.
In milioni di anni, con la spinta della placca africana su quella europea, quel fondo marino, diventato nel tempo solido, si ritrovò ad emergere di svariate centinaia di metri sul livello del mare.
Dove oggi ci sono le montagne di Verona, infatti, c’era il mare.
Il rosso di Verona, in particolare, rientra nel gruppo dei calcari lucidabili ed è stato infatti utilizzato spesso per la sua particolarità in svariati monumenti. Presenta al suo interno scheletri fossili di ammoniti e rostri di belemniti immersi in una matrice dal tipico colore rosso.
Può essere estratto dalla formazione del Rosso Ammonitico Veronese o della Scaglia rossa, entrambi affioranti ed estratti nei Monti Lessini.
La Galleria Vittorio Emanuele II, uno dei monumenti più caratteristici di Milano, è stata progettata subito dopo l’annessione della Lombardia al Regno Sabaudo, come episodio culminante della sistemazione di piazza del Duomo. Il concorso venne bandito dal Comune di Milano nel 1860 prima ancora della proclamazione del Regno d’Italia (1861), ed fu vinto dall’Architetto Giuseppe Mengoni nel 1863. La demolizione degli edifici preesistenti iniziò nello stesso anno. Nel 1865 si aprì il cantiere e Re Vittorio Emanuele II posò il 7 marzo la prima pietra. Due anni dopo, nel 1867, la Galleria venne inaugurata, sebbene in parte incompiuta. Nel 1875 vennero completati i due palazzi porticati sui lati lunghi di piazza del Duomo, e dal 1877 al 1880 venne costruito l’arco d’ingresso della Galleria verso la piazza del Duomo. La strada a croce che di fatto si venne a formare all’interno della Galleria è coperta da una struttura portante in ferro e vetro.
I 4018,85 mq totali di superficie sono ricoperti da migliaia di lastre e tesserine di marmo, e per via del continuo passaggio di persone la pavimentazione della Galleria è stata oggetto di ripetuti interventi di manutenzione fin dai primi anni del novecento (1908).
Nell’agosto del 1943 in seguito ai bombardamenti sulla città la copertura in vetri venne in parte distrutta, in particolare il braccio di Ugo Foscolo.
Nel 1966 l’Amministrazione Comunale deliberò l’intervento di rifacimento completo della pavimentazione con la sostituzione nei lucernari dei rosoni in ghisa in bronzo. Negli anni 80/90 diversi interventi interessarono sia la copertura a vetri che le facciate interne della Galleria e dei cortili interni.
Nel corso del 1995 vennero restaurati gli archi di Piazza della Scala, Via Ugo Foscolo e Silvio Pellico.
Il ricco pavimento in lastre di rosso di Verona, bardiglio, biancone e migliaia di tesserine, sono stati oggetto di interventi di manutenzione nel corso del 1998.
L’ottagono centrale occupa una superficie di circa 1100 mq e presenta 4 mosaici raffiguranti gli stemmi della città di Milano, Torino, Firenze e Roma.
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