Lo sapevate? Perché la maglia del Milan è rossonera?

I colori storici del club milanese sono il rosso e il nero: vi siete mai chiesti perché?
Lo sapevate? Perché la maglia del Milan è rossonera?
I colori storici del club milanese sono il rosso e il nero: vi siete mai chiesti perché?
Il Milan Football & Cricket Club, nacque all’Hotel Du Nord e des Anglais grazie all’iniziativa di un gruppo di inglesi e italiani, tra i quali Alfred Edwards, il primo presidente, Edward Nathan Berra, il vicepresidente e capitano della squadra di cricket, il segretario Samuel Richard Davies, e fra i soci fondatori David Allison, Daniele Angeloni, Giannino Camperio, Antonio Dubini, Guido Valerio e Herbert Kilpin. La notizia circa la riunione preposta alla fondazione del club fu data da La Gazzetta dello Sport. A causa dell’assenza di una documentazione certa circa l’atto costitutivo della società, la data di fondazione è stata fissata al 16 dicembre 1899 pur rimanendo, in sostanza, incerta.
Ma perché la scelta di quei colori? Come disse uno dei soci fondatori nonché primo capitano della squadra, Herbert Kilpin, il rosso rappresenta il fuoco dei diavoli milanisti e il nero la paura degli avversari. Da lì la scelta di optare per una maglia rossonera.
Per derivazione, tra i simboli del club c’è la figura del Diavolo, da cui l’altro soprannome di Diavoli; dall’araldica cittadina è inoltre presa a prestito la bandiera di Milano, una croce rossa su campo bianco, che dagli albori e per lungo tempo è stata sfoggiata sopra le casacche come scudo societario, e oggi inserita all’interno dello stemma milanista.
Fin dalle origini, il Milan vestì quella che rimarrà per tutta la sua storia la propria, canonica, uniforme: una maglia palata rossonera, abbinata a pantaloncini bianchi e calzettoni neri; nei decenni seguenti, solo ciclici cambiamenti dettati dalle mode del tempo andranno a intaccare questo schema, che tuttavia rimarrà pressoché inalterato sino ai giorni nostri. A cavallo tra XIX e XX secolo, la prima casacca dei Rossoneri fu una semplice camicia di seta caratterizzata da una fitta rigatura, con lo scudo cittadino di Milano cucito all’altezza del cuore; i pantaloni — o, forse, sarebbe il caso di parlare di “braghe” — presentavano inoltre una foggia decisamente ampia. In questa decade iniziale, da segnalare lo speciale abbigliamento del fondatore Herbert Kilpin che — probabilmente per rimarcare le sue origini british, o solo per meglio identificare il suo doppio ruolo di allenatore e capitano — alla sopracitata divisa aggiungeva un singolare berretto di stampo anglosassone, anch’esso a strisce rosse e nere.
Kilpin fece da modello e stilista per la prima divisa della squadra rossonera. In linea con la tradizione britannica la camicia presenta sottili strisce rosse e nere con il colletto inamidato e la croce di San Giorgio (uno degli stemmi di Milano) sul petto. Completano la divisa un berretto con gli stessi colori, calzoncini bianchi, e calzettoni neri con una striscia rossa.
I giocatori anche ora indossano una maglia a strisce rosse e nere, motivo per il quale fu dato loro il soprannome di rossoneri, pantaloncini bianchi e calzettoni neri. La divisa di trasferta è sempre stata di colore bianco; con tale divisa il Milan ha vinto 6 finali su 8 di Coppa dei Campioni/Champions League, avendo perso solo contro l’Ajax nel 1994-1995 e contro il Liverpool nel 2004-2005 mentre ha vinto solo 1 finale su 3 con la maglia rossonera. La terza maglia, invece, viene usata più raramente e nel corso degli anni è cambiata con una certa frequenza: è stata prevalentemente nera, ma anche gialla, azzurra, rossa, argento e oro.

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