Monumenti milanesi: Casa Verdi, il palazzo dove riposano i musicisti anziani indigenti
Casa Verdi è una casa di riposo per cantanti e musicisti che abbiano compiuto 65 anni di età, fondata da Giuseppe Verdi il 16 dicembre 1899 e situata a Milano in piazza Buonarroti 29. La Casa è di proprietà della Casa di Riposo per Musicisti - Fondazione Giuseppe Verdi alla quale il Maestro ne fece dono prima della morte. La mia opera più bella”. Così il Maestro definì il grande complesso.
Monumenti milanesi: Casa Verdi, il palazzo dove riposano i musicisti anziani indigenti.
Casa Verdi è una casa di riposo per cantanti e musicisti che abbiano compiuto 65 anni di età, fondata da Giuseppe Verdi il 16 dicembre 1899 e situata a Milano in piazza Buonarroti 29. La Casa è di proprietà della Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi alla quale il Maestro ne fece dono prima della morte.
La mia opera più bella”. Così il Maestro definì il grande complesso.
La Casa di riposo per musicisti fu fatta costruire appositamente “per accogliere vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio. Poveri e cari compagni di una vita”.
L’ammissione degli ospiti è deliberata dal Consiglio, avuto riguardo all’età, ai bisogni e ai meriti artistici”. La struttura venne eretta in stile neogotico dall’architetto Camillo Boito, fratello del celebre musicista Arrigo, amico del Maestro Verdi. Nella cripta annessa alla Casa riposano lo stesso Verdi e la seconda moglie Giuseppina Strepponi.
Dal 1998 la Fondazione, per realizzare l’integrazione tra musicisti di diverse generazioni, ha provveduto a estendere la sua ospitalità, oltre che ai musicisti più anziani, anche ai giovani studenti di musica che siano meritevoli e bisognosi e che frequentino scuole di musica riconosciute nella città di Milano. La Casa è visitabile, con ingresso libero e gratuito, grazie alla collaborazione dei volontari per Il Patrimonio Culturale del Touring Club Italiano.
A Milano sanno tutti dov’è Casa Verdi. Chi non lo sa, è uno che viene da fuori, e se lo chiede a un passante, riceve pronta risposta. Ma non tutti sanno che fu proprio Verdi a volerla.
Come riporta Città Metropolitana, nel 1889 Verdi, da sempre attento alle questioni sociali e civili — l’anno prima aveva inaugurato, finanziandolo personalmente, l’ospedale di Villanova d’Arda —, decise di dedicare gran parte delle sue energie e dei suoi averi nella realizzazione di una vera e propria Casa — non un ricovero o un ospizio, termini e concetti assolutamente respinti dall’artista — per i colleghi meno fortunati. Al tempo, infatti, non esistevano pensioni e sovvenzioni ed un artista, terminata la carriera, si trovava spesso in condizioni precarie se non addirittura disperate. Da qui l’idea di una struttura moderna e decorosa che permettesse agli anziani musicisti una vecchiaia serena e protetta: una novità assoluta per il tempo.
Dal 1998 la Fondazione, per realizzare l’integrazione tra musicisti di diverse generazioni, ha provveduto a estendere la sua ospitalità, oltre che ai musicisti più anziani, anche ai giovani studenti di musica che siano meritevoli e bisognosi e che frequentino scuole di musica riconosciute nella città di Milano. La Casa è visitabile, con ingresso libero e gratuito, grazie alla collaborazione dei volontari per Il Patrimonio Culturale del Touring Club Italiano.
Nel 1889 egli scrisse all’editore milanese Giulio Ricordi che aveva acquistato un grande appezzamento di terra incolta a Milano, fuori porta Magenta, dove aveva intenzione di erigere la casa di riposo. Egli annunciò dunque la propria intenzione a partire dal 1891 con un’intervista alla Gazzetta musicale Milano.
La costruzione non iniziò però che nel 1896 anche se Verdi e la moglie Giuseppina incontrarono diverse volte l’architetto per rivedere insieme il progetto e migliorarlo sempre più. Nel 1895 Verdi fece testamento e stabilì che i proventi delle sue opere sarebbero serviti per pagare l’erezione della casa dopo la sua morte. La struttura venne completata nel 1899, ma Verdi per non apparire vanaglorioso non volle che alcun musicista vi mettesse piede sino al giorno della sua morte, avvenuta poi nel 1901.
I primi ospiti giunsero nella struttura il 10 ottobre 1902 (data dell’89º genetliaco del Maestro) e da allora Casa Verdi ha accolto circa mille artisti negli ultimi anni della loro vita.
Giuseppe Verdi è sepolto (non tutti lo sanno) nella cappella della casa, accanto alla moglie Giuseppina Strepponi.
Una visita a Casa Verdi è un’esperienza irripetibile. Ci si immerge nei ricordi di una residenza che ha mille vite da raccontare: non solo quella di Giuseppe Verdi e sua moglie con i loro oggetti personali, gli arredi, le collezioni d’arte e le rispettive tombe, ma anche quelle di tutti gli ospiti che qui hanno vissuto in oltre un secolo di storia.
La cripta di Verdi è visitabile dalle 8.30 alle 18.00.
Le Sale museali e il Salone d’Onore sono visitabili solo su prenotazione da parte di gruppi di visitatori.
Non è richiesto un ingresso a pagamento, ma è gradita un’offerta.
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