Lo sapevate? Perché l’iconica e lussuosa via Montenapoleone si chiama così?

La famosa via Montenapoleone, oggi nota soprattutto per i negozi delle grandi marche, ha cambiato nome più volte nel corso dei secoli. Andiamo a scoprire perché.
Lo sapevate? Perché l’iconica e lussuosa via Montenapoleone si chiama così?
La famosa via Montenapoleone, oggi nota soprattutto per i negozi delle grandi marche, ha cambiato nome più volte nel corso dei secoli. Andiamo a scoprire perché.
Via Montenapoleone (anche Monte Napoleone) è una strada del centro di Milano, considerata una delle zone più lussuose della città e uno dei maggiori centri degli acquisti del prêt-à-porter. Questa strada è nota anche perché è la terza via più cara d’Europa.
Andiamo ai nomi. Il primo nome durò dal Medioevo al 1700 ed era Contrada di Sant’Andrea. In quel periodo la via era sede di alcuni dei conventi più importanti della città. Il secondo nome, via Monte di Santa Teresa, arrivò nell’Ottocento, quando Maria Tersa d’Austria fece aprire un banco dei pegni (un monte dei pegni) al numero civico 12. Dopo essere rimasto chiuso per una decina d’anni, il monte fu riaperto da Napoleone e la via acquisì il nome riutilizzato oggi.
Il nome venne accorciato in Contrada del Monte con la caduta del Regno d’Italia. Con l’Unità d’Italia e la conseguente riforma sul nome delle vie, la via venne ribattezzata, con l’obiettivo di cancellare dalla toponomastica l’intervento degli austriaci, da poco cacciati dalla città, con il nome attuale.
Dalla fine dell’Ottocento l’area cambiò anche vocazione e residenti. Le scuole religiose furono trasformate in eleganti palazzine per gli aristocratici e i ricchi borghesi milanesi e gioiellieri e antiquari aprirono qui botteghe e negozi per essere più vicini ai loro migliori clienti. Nacque così la via dello shopping di lusso di Milano.
Curiosità e caratteristiche. La via nel corso della sua storia ha ospitato diversi illustri personaggi: in questa via Giuseppe Verdi avrebbe composto nel 1840 il suo Nabucco. Storicamente in passato la strada aveva il soprannome di el Quartier de Riverissi, in riferimento all’usanza dei signori milanesi di togliersi il cappello in segno di riverenza per salutare una signora che qui aveva la propria dimora.
La via fu teatro durante le Cinque Giornate di Milano dell’insurrezione dei patrioti contro gli Austriaci: qui aveva infatti sede il coordinamento delle forze cittadine in gioco e da qui partivano gli ordini verso tutta la città. Già dalla fine dell’Ottocento la via si caratterizza sempre più per essere una via del lusso.
A partire dagli anni cinquanta via Monte Napoleone si impone come una delle vie più importanti del commercio mondiale, ruolo che mantiene tuttora; continuano la sostituzione delle attività di produzione e l’espulsione definitiva della componente più popolare della via, della quale comunque, al giorno d’oggi, resistono la drogheria Parini, il fruttivendolo Moretti e il Salumaio di Monte Napoleone, divenuti in qualche modo dei punti saldi della tradizione e dell’identità stessa della strada.
Via Monte Napoleone è oggi caratterizzata da un grande numero di negozi e saloni gestiti dalle più importanti e lussuose case di moda, come Gucci, Dior, Louis Vuitton, Fendi, Bottega Veneta, Armani, Dolce & Gabbana, Prada, Versace, Alberta Ferretti ecc. Costituisce il cosiddetto Quadrilatero della moda insieme a via della Spiga, via Manzoni e corso Venezia.
Viene spesso associata, a pieno titolo, alla borghesia milanese ricca o presunta tale; in questo modo viene rappresentata, per esempio, nel film omonimo di Carlo Vanzina del 1987.
La celebre via è famosa anche per ospitare il Museo del Rasoio, una delle più ricche esposizioni legate al mondo della rasatura, grazie agli importanti e antichi reperti e alla presenza di oggetti personali di figure di spicco come Gabriele d’Annunzio. Infine, per i più curiosi, un’ultima particolarità: via Montenapoleone è l’unica via di tutta la città a poter essere percorsa in auto esclusivamente a partire dal centro della strada in direzione dei limiti esterni, in quanto proprio dalla parte centrale della via partono due sensi unici in direzioni opposte.

© RIPRODUZIONE RISERVATA