Lo sapevate? Chi ha creato la Madonnina del Duomo, simbolo di Milano?
Chi ha creato la statua della Madonnina, il simbolo incontrastato di Milano, che veglia sulla città?
Lo sapevate? Chi ha creato la Madonnina del Duomo, simbolo di Milano?
Chi ha creato la statua della Madonnina, il simbolo incontrastato di Milano, che veglia sulla città?
La statua è in rame dorato. Fu realizzata da Giuseppe Perego nel 1769. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu coperta per evitare che potesse essere bombardata durante le missioni aeree compiute dalle forze aree degli Alleati. La statua venne ricoperta da teli, per ridurne la visibilità impedendo che diventasse un riferimento topografico di navigazione per i bombardieri.
La statua è costituita da lamine di rame sbalzate e dorate sostenute da un’anima in ferro e venne posizionata e fissata il 30 dicembre 1774.
Nel dopoguerra la degradata struttura in ferro fu sostituita da una in acciaio inossidabile.
Alla realizzazione, deliberata il 17 giugno 1769, partecipano l’intagliatore e modellista Giuseppe Antignati per la controforma, mentre il fabbro Varino provvide l’armatura di sostegno. A modellare e a battere le lastre di rame sul modello in legno fu l’orefice Giuseppe Bini, mentre la doratura avvenne con l’utilizzo di 156 libretti, ciascuno di 2 fogli d’oro zecchino, su consiglio del pittore Anton Raphael Mengs.
Nel XVIII secolo, il Duomo di Milano era ancora un cantiere infinito. Non era stato ancora completato ed era quasi totalmente privo di guglie. Fu l’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nel 1765 a prendere la decisione di far innalzare la guglia maggiore.
L’opera venne progettata e, successivamente, realizzata dall’architetto Francesco Croce, della veneranda Fabbrica, nel 1769. Il Duomo di Milano arrivò ad avere la sua complessiva altezza di 108,50 metri. Sulla cima della guglia venne sistemata la statua dell’Assunta. Alta poco più di quattro metri, la Madonnina osserva tutta la città, di cui è anima e cuore.
La statua è rispettata e guardata dal basso verso l’alto, proprio in onore di una antichissima tradizione che vuole che alcun edificio milanese possa risultare essere più alto della stessa Madonnina.
Nel 1774 nacque l’idea era che nessun’altra opera presente in città sarebbe potuta stare più in alto di lei. Fino agli anni ’60 del secolo scorso una legge ad hoc mise un limite alla torre Branca e a quella Velasca, in modo da fermarle rispettivamente a 108 e 106 metri. Con i grattacieli successivi si è poi deciso di superare questo limite, aggiungendo una copia della statua sul tetto del grattacielo più alto, dal Pirellone al Palazzo Lombardia, fino alla più recente Torre Isozaki.
L’alabarda non è altro che un parafulmine “mascherato”. Quello attuale fa compagnia alla Madonnina dal 1967, dopo un violento temporale che la colpì. L’iconografia può lasciare perplessi (non si è mai vista una statua della Madonna con l’alabarda) ma tant’è..
Se il Duomo è il simbolo di Milano nel mondo, la Madonnina, dalla più alta guglia della Cattedrale, rappresenta l’anima ed il cuore della città.
La prima testimonianza di una possibile collocazione della statua della Vergine sulla Guglia Maggiore si trova in un disegno dell’architetto Cesare Cesariano datato 1521, dove compare una guglia centrale sormontata da una statua dell’Assunta.
Francesco Croce, architetto della Veneranda Fabbrica, ricevette l’incarico di realizzare la Guglia Maggiore il 21 giugno 1762. Nel 1765 il Croce propose di ornare la “Gran Guglia” con una statua della Vergine portata in cielo da angeli.
L’incarico di realizzare la statua fu affidato allo scultore Giuseppe Perego, che nel 1769 presentò tre diverse soluzioni. Della prima e della terza proposta (quest’ultima quella definitiva) esistono tuttora i modelli in terracotta, conservati nella Sala della Madonnina del Museo del Duomo, dove è anche esposta la testa realizzata ricavata da un unico tronco di noce.
Non ci furono particolari cerimonie per la collocazione della Madonnina, ultimata nel 1773, ma rimasta nel palazzo della Veneranda Fabbrica a causa dell’iniziale timore dei fulmini e del vento, fino agli ultimi giorni del dicembre 1774.
Nell’agosto del 1939, alla vigilia dell’ultimo Conflitto Mondiale, la Madonnina fu coperta da un panno grigioverde e rimase così per cinque anni, per evitare di fornire un facile bersaglio ai cacciabombardieri. Lo scoprimento avvenne il 6 maggio 1945 con rito solenne ad opera del Cardinale Schuster, allora Arcivescovo di Milano.
Fra il 9 giugno ed il 27 luglio 1967 il restauro della Madonnina comportò l’intera scomposizione delle lastre di rame e la ridoratura a mordente, nonché la sostituzione dell’originaria struttura interna in ferro, pericolosamente corrosa (oggi conservata in Museo), con una in acciaio inossidabile.
L’ultimo intervento di ridoratura della Madonnina è del 2012, eseguito contestualmente al restauro della Guglia Maggiore.
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