Lo sapevate? Il marmo utilizzato per il Duomo di Milano fu trasportato attraverso il Naviglio Grande

Una volta estratto dalle cave, il marmo veniva poi trasportato via acqua lungo un percorso che dal lago Maggiore passava per il fiume Ticino, e attraverso il Naviglio Grande, giungeva fino ai piedi del cantiere. Questo metodo di trasporto è rimasto lo stesso fino al 1920, quando la grande urbanizzazione che ha investito la città di Milano ha costretto il passaggio al moderno trasporto su strada.
Lo sapevate? Il marmo utilizzato per il Duomo di Milano fu trasportato attraverso il Naviglio Grande.
Una volta estratto dalle cave, il marmo veniva poi trasportato via acqua lungo un percorso che dal lago Maggiore passava per il fiume Ticino, e attraverso il Naviglio Grande, giungeva fino ai piedi del cantiere. Questo metodo di trasporto è rimasto lo stesso fino al 1920, quando la grande urbanizzazione che ha investito la città di Milano ha costretto il passaggio al moderno trasporto su strada.
L’edificazione del gigantesco Duomo (è la quinta chiesa cristiana più grande del Mondo) è durata quasi mezzo millennio ma per tutta una serie di strutture è ancora attiva. Il simbolo di Milano infatti è tuttora un cantiere in corso. Esistono infatti cantieri che continuano a lavorare e produrre dopo oltre 600 anni. Sin dal 1387 per il Duomo viene utilizzato un marmo che proviene sempre dalle stesse cave di Candoglia, sul Lago Maggiore, e fu trasportato in città attraverso il Naviglio Grande.
La cava fu scavata appositamente per il Duomo.
Incaricata dei lavori fu la Veneranda Fabbrica del Duomo, creata appositamente, che si sarebbe occupata dell’estrazione del materiale da costruzione, dell’intaglio e del trasporto. Come materiale di costruzione, invece del solito mattone laterizio, fu scelto il marmo di Candoglia, dal tipico colore biancorosa, così chiamato perché proveniente dalle cave di Candoglia, in Val d’Ossola.
Si tratta di un canale artificiale navigabile che nasce prendendo acqua dal Ticino nei pressi della frazione di Lonate Pozzolo denominata Tornavento e finisce nella Darsena di Porta Ticinese a Milano.
Ha una lunghezza di 49,9 km con un dislivello totale di 34 metri e ha una larghezza variabile intorno ai 20 metri per poi restringersi intorno ai 15 metri nel tratto da Abbiategrasso a Corsico fino ad arrivare a 12 metri in Milano.
Fu concepito all’epoca sia come canale irriguo che navigabile, funzioni che, abbinate, hanno conferito al Naviglio Grande l’importante ruolo che ha rivestito negli anni.
Fu costruito nel 1177 e divenne navigabile a partire dal 1272.
Il Naviglio Grande è il primo dei canali che formano il Sistema dei Navigli milanesi, il più antico e il più importante. Le sue origini si collocano attorno al 1177 con l’ampliamento di un fossato, poi denominato Ticinello; nel 1209 si arriva a Milano. Successivi interventi ne aumentano la portata e nel 1272 il canale diventa navigabile: un naviglio. Nasce dal Ticino, a Tornavento, una località del comune di Lonate Pozzolo (Varese), 23 km a sud di Sesto Calende e procede in direzione sud-est fino a Castelletto, nei pressi di Abbiategrasso, dove piega verso Milano, lasciando alla sua destra il Naviglio di Bereguardo. Ha una lunghezza di 49,9 km, una profondità massima di m 3,80; è privo di conche: fu realizzato grazie alla semplice pendenza del terreno. Termina in Darsena a Milano. Il primo e più grande canale d’Europa collegava la città con il Lago Maggiore e la Svizzera, fu essenziale per trasportare tutto quanto poteva servire per migliorare la qualità di vita dei milanesi, ai quali portava carbone, vini, carni, pesce, legna e persino i marmi utilizzati per la costruzione del Duomo, mentre trasportava al nord ciò che li poteva arricchire: sale, lino, ferro, grano e riso da vendere Oltralpe.
I lavori di costruzione della basilica iniziarono ufficialmente nel 1386, per volere dell’Arcivescovo Antonio da Saluzzo e con il beneplacito del signore di Milano, Gian Galeazzo Visconti. La chiesa venne consacrata nel 1418, nonostante fosse stata ultimata solo la navata. Nei secoli successivi i lavori proseguirono molto lentamente e sempre a causa di problemi economici. La struttura e il progetto grandiosi infatti si rivelarono immediatamente incredibilmente dispendiosi. Per costruire il Duomo, come detto prima, venne (e viene) utilizzato marmo bianco proveniente dalle cave di Candoglia, sul Lago Maggiore, trasportato attraverso speciali canali che vennero scavati apposta.
Solamente con Napoleone ripartirono ad esempio i lavori per la facciata neogotica nel 1805, anno in cui fu incoronato Re d’Italia proprio all’interno del Duomo. Pensate che le ultime guglie furono terminate a metà ’700 e solo nel 1813 la costruzione poté definirsi pressoché completa, anche se la posa dell’ultima porta risale addirittura al 1965.

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