Detti e modi di dire milanesi: “Ue, terun! Và a dà via i ciap!”

Che Milano non sia una città per persone pavide che si spaventano subito, già si sapeva. Per vivere qui ci vuole polso, fermezza e una buona dose di esperienza. Ecco perché se ti comporti male il milanese vero e adesso anche quello acquisito non te lo manderà certo a dire il proprio insulto. Gli insulti in dialetto lombardo comunque non hanno la punta avvelenata. Scuotono più riso che rabbia.
Detti e modi di dire milanesi: “Ue, terun! Và a dà via i ciap!”
Che Milano non sia una città per persone pavide che si spaventano subito, già si sapeva. Per vivere qui ci vuole polso, fermezza e una buona dose di esperienza. Ecco perché se ti comporti male il milanese vero e adesso anche quello acquisito non te lo manderà certo a dire il proprio insulto. Gli insulti in dialetto lombardo comunque non hanno la punta avvelenata. Scuotono più riso che rabbia.
Il dialetto milanese è un dialetto lombardo parlato in città. Di derivazione latina, è detto anche meneghino, dal nome della maschera milanese Meneghino. Il vero dialetto milanese è ormai parlato da pochi, ma restano nell’uso comune tantissimi modi di dire, proverbi e anche numerosi insulti, alcuni veramente coloriti.
Il dialetto milanese è senza dubbio uno tra i più famosi e divertenti, grazie al lavoro dei tanti comici che lo hanno utilizzato per le battute simpatiche dei loro personaggi.
Come vedremo, anche in tema di parolacce, il milanese offre un’ampia quantità di termini assolutamente unici e particolarmente legati alla cultura cittadina.
Insultare qualcuno in milanese può risultare un’impresa difficile se non si conosce il dialetto: le parole hanno dei suoni strani e non sempre si riesce a capire quale sia la traduzione corretta in italiano.
I meridionali, persone che già dall’Ottocento emigravano a Milano per cercare lavoro, non erano sempre ben visti. Da lì la famosa frase-insulto: We, terun! Và a dà via i ciap!”, Hei, persona di origine meridionale, vai a dar via le chiappe (va a quel paese). Il dialetto milanese è di derivazione latina e di conformazione celtica per ragioni storiche. Nel tempo si è arricchito di anglicismi e parole di natura non indigena che vengono integrate, in perenne parallelismo con la lingua italiana da cui il milanese non prescinde mai.
Il dialetto milanese ha origini antiche che pianta le radici nel latino ma che ha anche numerose contaminazioni legate a lingue celtiche e indoeuropee. Linguaggio pratico, immediato, proprio come i milanesi veraci, dalla parlata tagliente e piena di sarcasmo.
“Va’ a dà via i Ciapp” che sarebbe un bel vaf…nel dialetto lombardo, viene utilizzata quando si vuole invitare qualcuno ad andare via, magari qualcuno che vi sta dando particolarmente fastidio.
Il milanese infatti è vivace, divertente: la tradizione tramanda, di generazione in generazione, la saggezza popolare lombarda. I proverbi milanesi diventano l’occasione per rispolverare modi di dire ed espressioni particolar Un dialetto che si parla ancora oggi, e non solo tra gli anziani.
Il milanese è la varietà più importante per tradizione e letteratura del gruppo dialettale occidentale della lingua lombarda. Come tutti i dialetti della lingua lombarda, anche il milanese appartiene al ramo gallo-italico delle lingue romanze occidentali, caratterizzato da un substrato celtico e da un superstrato longobardo.
Alcuni studiosi considerano el dialètt milanes una vera e propria lingua, quella milanesa appunto. Letterati, drammaturghi, e poeti di Milano, come Bonvesin de la Riva, Carlo Maria Maggi, Carlo Porta e Alessandro Manzoni contribuirono in modo determinante all’evoluzione linguistica e letteraria dell’idioma di Milano.
Nonostante Milano sia una città cosmopolita e ricchissima di apporti e influenze, quindi anche linguistici, il dialetto è ancora molto utilizzato e logicamente in continua evoluzione, tanto da integrare ancora oggi nuovi termini più adatti al presente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA