Addio a Oliviero Toscani, è morto a 82 anni il grande fotografo

Oliviero Toscani, uno dei nomi più influenti e controversi del mondo della fotografia, si è spento all’età di 82 anni. La notizia è stata resa nota dalla sua famiglia, che ha diffuso un breve comunicato in cui ha chiesto discrezione e rispetto per affrontare il dolore in privato. Toscani era ricoverato da alcuni giorni all'ospedale di Cecina per il peggioramento delle sue condizioni di salute, segnate da una lunga battaglia contro l’amiloidosi, una malattia rara e incurabile che aveva reso pubblica due anni fa in un’intervista al Corriere della Sera. Con il suo consueto candore, aveva raccontato di aver perso 40 chili e di essersi sottoposto a cure sperimentali, accettando con lucidità la possibilità della morte e contemplando persino il suicidio assistito.
Addio a Oliviero Toscani, è morto a 82 anni il grande fotografo.
Oliviero Toscani, uno dei nomi più influenti e controversi del mondo della fotografia, si è spento all’età di 82 anni. La notizia è stata resa nota dalla sua famiglia, che ha diffuso un breve comunicato in cui ha chiesto discrezione e rispetto per affrontare il dolore in privato. Toscani era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Cecina per il peggioramento delle sue condizioni di salute, segnate da una lunga battaglia contro l’amiloidosi, una malattia rara e incurabile che aveva reso pubblica due anni fa in un’intervista al Corriere della Sera. Con il suo consueto candore, aveva raccontato di aver perso 40 chili e di essersi sottoposto a cure sperimentali, accettando con lucidità la possibilità della morte e contemplando persino il suicidio assistito.
Figura rivoluzionaria e spesso divisiva, Toscani ha segnato un’epoca con il suo approccio audace alla fotografia, trasformando ogni immagine in un manifesto di idee. Il suo nome resterà legato a campagne pubblicitarie che hanno fatto discutere il mondo intero: il bacio tra un prete e una suora, i volti di condannati a morte, la lotta contro l’anoressia, le rappresentazioni crude della disuguaglianza e della discriminazione. Attraverso queste immagini, Toscani ha superato i confini del linguaggio commerciale, trasformando la pubblicità in uno strumento di denuncia sociale e di riflessione culturale.
Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani mostrò il suo talento già da giovanissimo, pubblicando a 14 anni il suo primo scatto sul Corriere della Sera. Dopo il diploma in fotografia all’Università delle Arti di Zurigo, si fece rapidamente strada nel mondo dell’editoria e della moda, collaborando con riviste prestigiose come Vogue, GQ e Harper’s Bazaar. Lavorò per marchi iconici come Valentino, Chanel e Fiorucci, ma la svolta arrivò nel 1982 con il sodalizio con Benetton. Grazie alla sua visione unica, i capi del brand divennero il veicolo per trattare temi universali come l’AIDS, la pena di morte, il razzismo e i conflitti globali, trasformando il marchio in un simbolo di impegno sociale.
Nel corso della sua carriera, Toscani non si è limitato alla fotografia pubblicitaria. Nel 1991 fondò la rivista Colors, un progetto editoriale innovativo che celebrava la diversità umana. Nel 1994 diede vita a Fabrica, un centro di ricerca per le arti e la comunicazione moderna, ospitato in un edificio progettato dall’architetto Tadao Ando. La sua carriera, però, fu spesso segnata da polemiche: nel 2000 il rapporto con Benetton si interruppe dopo una controversa campagna sui condannati a morte. Toscani continuò comunque a dedicarsi a temi sociali, collaborando con enti come la Croce Rossa, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e l’Istituto Superiore di Sanità.
Tra i progetti più significativi degli ultimi anni spicca Razza Umana, un ambizioso censimento visivo delle caratteristiche somatiche e culturali dell’umanità, che dimostrava la sua costante curiosità per le storie delle persone e la complessità del mondo. Nonostante la sua inclinazione per il dibattito e la provocazione, Toscani non ha mai perso la sua autenticità, mantenendo fede alla sua convinzione che la fotografia non fosse solo arte visiva, ma uno strumento di cambiamento etico, estetico e politico.
Pluripremiato e riconosciuto a livello internazionale, Toscani ha ricevuto onorificenze come il Grand Prix de la publicité e il Leone d’Oro di Cannes. Fu anche attivo in politica, candidandosi con i Radicali e la Rosa nel Pugno. Tuttavia, il suo lascito più grande resta nelle immagini e nei messaggi che ha trasmesso al mondo, un’eredità fatta di coraggio, passione e ricerca della verità.
Negli ultimi tempi, nonostante la malattia, Toscani non aveva mai smesso di coltivare la forza delle idee, ribadendo la sua fedeltà alla libertà di espressione e al valore della semplicità. Con la sua scomparsa, l’arte e la cultura perdono un visionario capace di ridefinire i confini della comunicazione visiva, lasciando un vuoto difficile da colmare ma anche un patrimonio che continuerà a ispirare.

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